Teatro alle Scale di Porchiano

Porchiano del Monte, di Amelia TR, non quello di Todi PG. Teatro all'aperto con estensioni al bosco. Dedicato a Iacopone da Todi. Spettacoli, edizioni e divulgazioni del Poetone Iacopone ma anche del Poetino Angelo Pii e Divina Corriera di Buddha Bus. Artisti e non artisti benvenuti ad esibirsi .

Wednesday, July 27, 2022

Il Poetino e le Donne


trascritto da R-568, concesso in PDF da

vedi Il Codice Pii - INTRO

 


/ INVERSA PAGINA 4


1

O musa tū che di brillanti stelle

Siei, coronata fra gli alati cori, * * Maria tra gli angeli

Aspira al petto mio le rime belle

Che piaccino a cantarle a li uditori.

Riscalda il petto mio co' le facelle

di fiero foco di divin-calori,

cognùgati con mē sagrata e pia

che tutto mi disponga in poesia.

2

Canterò le bellezze de l’e donne

Genio idolatrō di uomini corrotti,

mā nello stesso tempo le colonne

di umani tenpi,* e virili** prodotti, *templi. **= valenti

Madri feconde di santi e madonne

Piante divine di spiriti dotti,

Reggimenti del cielo e del,la terra

Fazzioni e canpi dell'umana guerra.


30

3

La donna fu creata in paradiso

Con puro osso di pianta terrena,

osso, tratto dall'uomo in terra assiso

In grenbo de ll'obblio sonnosa sciena,

Ritratto eterno d'increato dio

Cosa perfetta d’ogni vìrtu piena

fattura eterna di padre a teste

de lō spirito santo umana veste.

4

Con un sol fiat-* fu da dio creata * E Dio disse: "Sia..." (Gen 1)

di vago aspetto nobile e divino,

Statura media, bene conplessata

vaga e ridente come era 'n il giardino.

Capegliatura, ricciola indorata

bianca negli occhi, come un gelsomino.

Nē' la pupilla v'erde* in modo tale *= arde?

come luce divina ē non mortale.

5

Bianca ē giusta la fronte vurneata* *eburnea-ta, d'avorio

Sopraciglia di gli occhi; trapanenti,* *come arco di trapano

di naso giusta, ē bocca precisata

labbra rosse, ē conpatte. e bianchi i denti.

Pelato uovatto*, la lingua melata, *palato ovattato?

voce sonora di soavi accenti

Bianche ē rosse le guancie ē collo giusto

Bianco qual neve di brioso gusto.*

6

Spalle rotonde e braccia leonate* * robuste/colorite?

Polpose nella canna, capollare*. *= avambraccio. Fat capolla.

Oscesē* e tozze** palme ritondate. *fini? **= minute

corte e sciolte le dita ā molleggiare.

tonde e bianche le ugnie delicate

larga nel petto, ē tergo covuare.* * dorso co’ uguale?

tonda di poppe marmorine e bianche

fina di vita, ē ben formate l'anche.


31

7

polpute coscie e polpe gualevali* *gualìve: equivalenti

i, colli dē li piedi alquanto fini, (polpute) o gadevali ?

i piedi formuati,* naturali * forminati e,

con-le dita i colori, gentilini.

Angeletta terrena senza ali

Pianta fecònda, d'arcani divini,

Pacifichē bellezze terminate

chiusura delle opere create.

8 INVERSA PAGINA 5

Questo è ’l vero ritratto delle donne

Che dicon esser belle fuor di modo,

Queste sono bellezze senza gonne

che d'ogni onore meritano lodo.

Sono ficura* di divin– colonne *= figura

che de ll'eternità, stringono il nodo,

Sono fecondità pace, di guerra

ē piante popolari* della terra, * che popolano

9

Ma però* v’abbisognia di vestire * perciò (idem 20.4 ecc)

con una vesta semplice e festosa,

Che nessun- possa ridervi né dire

guarda la donna turpe e l'aboriosa. *= la boriosa

da voi stesse sappiatevi schermire cfr PP 14.1

col nemico di moda scandalosa,

che vi maschera tutte, le bellezze

Le vostre doti di naturalezze.

10

La moda v'ha confuse in modo tale

Voi l'adorate, come vostro dio,

Questo è modo d’un viverē animale

ma del più svergogniatō e del più rio,

guardate il-lumē di vostro fanale

e ritornate, al natural vestìo,

che ci avrete più lode e più carezze

da li amatori di vostre bellezze.


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11

La vostra vestē, non deē far da scopa

per ispazzar le piazze ē le borgate,

ē dentro la divina e santa opa* *= opra (il corpo femminile)

Andate naturili smascherate

La moda ha rovinata guasi europa

E la più parte origine voi siate,* * leggibile: origine, vestiate /

vestite oneste senza d'un'abbigliazione / oneste, senza

che sia guasi comun la distinzione.

12

A me o donne non siate discare

Io v'amo qual terrestre paradiso,

E fin ché vita avrò vi voglio amare

Come amō mē* d'amarvi, ho già deciso. *(me stesso/) meglio

Voi mi siete dilette e tanto care

ch'io mai co’ cuor - da voi sarò diviso,

ma nemico ‘’ però di quelle mode

che’l diavol- sol- ci si diletta, e gode.

13

I' dio non v'ha create in questo mondo

che già vi deformate da voi stesse,

ma di star- natural- da cima a fondo

D' un- onesto vestir, siate permesse,

Se così oprate tenebro profondo

non può far su di voi di tanto interesse,

E co’ le mode, periranno i vizzi

causa di stragi e sommi precipizzi.

14

La donna è dell'uomo l'attrazione

ā sé lo attraē come la calamita

chē forsa* il ferrō all’ā cognugazione *= forza

così la donna, l'uomo a sé marita.

di due conposti, un solo sē conpone

du' alme a un'alma, danno essere e vita

e cognuganō il cielo con la terra

di sola* pace per finir- la guerra. * disola (/ d'ìsola?)


33

15

Se una cetéra* suona ē un’altra è appressa *= cetra

nel sentir- la conpàgnia sgretolare,* *= gridolare

treman- le corde di colei ch'è appresso

E le fà di bel suono ceterare.

Meraviglia non è su tal processo

che il suon- dell’una l'altra fà sonare,

se l’uom- la donna guatā con amore

Il genio tocca a d' ambi, l'alma e, ‘l cuore.

16 INVERSA PAGINA 6

Segnio evidente che son due cetére*

dello stesso voler- d'un genio solo

di due penzieri formano un pensiero

L'amore è di due muse rosigniolo.

di due voleri formano un volere

che la natura inperasi, da solo

inperator è d'in-perate cose

cose inperate da chi tutto ēspose.

17

Entrate in giardino delizioso

Pieno di vegetā pomate* e fiori, *= frutteti, frutta

ma che sia fuor di modo egli odoroso

d'iniaddolcire li più diacci cuori.

Tai delizzie ed odori hànno il grandioso

nel giardino umanato* pien- d'ardori * umorato ?

che la donna fiuma, ē vegetale

bellezze di bellezza univerzale.

18

Guardate la fiorita primavera

nel-terzō mese tutta vegetale,

tutta ridente da mattina a sera

Piena di melodia vaga e gioiale.* * gioiosa (/gioviale)

Di tutte le bellezzē par primiera

delle umane ricchezze il bel segniale

ma io vi dico che per gentilezza

la donna forma l'unica bellezza.


34

19

le musiche armoniose cittadine

I, le garìe festose degli augelli,

Ill'intessute tel di sete fine

sono di propietà vasti modelli.

Insomma le più* cose gentiline *= molte; come sotto

E i più oggetti bramati cari e belli,

formano idolatria di gentilezza

ma la donna è ritratto di bellezza.

20

Da inperatori, principi e marchesi,

da conti e cavaglieri è desiata.

tutti i diletti in lei sono conpresi

però* da tutto il mondo è venerata. * perciò (idem 9.1 ecc.)

O’ donnā dunque noi ci siamo intesi

venerā* l'onestà vivi onorata, * (nel) venerà(re)?

Se vuoi al creatore esser diletta

così resucitata in ciel ti aspetta.


Pii Angelo

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