D' archivio Centro Studi David Lazzaretti
INVERSA PAGINA 12
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Elogie a maria concetta senza
Macchia originale
Rime.
Le strofe 1 e 2 sono barrate, su cancellature e varie riscritture. Qui se ne dà lezione non autorizzata, per esprimere il Succo (1.3 e 5) del concetto (19.1) in Anna (3.2), che darà corpo umano all'Eterno femminile (17 ecc.)
| 1
|
L'eterna Sagra ē
santa primavera
| la triade sagra e santa arXX e vera
| Conpose un Succo di divin- amore*, * pullore cfr 9.6
| Lo Spirito* di dio questo lo inpera ⁊ *lo Sp. Santo in persona divina
| il quale d'ogni bene è creatore.
| Il detto Succo, d'increata cera
| Anna abunbrò* di suo, divin calore. *= adombrò (idem in 7°M 7.4)
| E concepì; quell’organo beato* *= Maria
| Tesoro ē pace di tutto il creato.
4
| 2
| Concepì; senza macchia, ē senza neō
| Paradiso terrestre, inviolato.
| Pianta feconda. che dal ceppo ebreō
| L'origine traerà del parentato.
| In-corrotta catena; ē lume astreō* *= di Astrèa/Giustizia
| Vaso di manna, colmo d'odorato
| Maria così concetta; è gioia ē canto* ⁊ *SP 733.7: concetto a canto
| del padre eternō di spirito Santo.
3
Così la volle, la bontà divina
In anna* concepirla. ē come giglio ⁊ * Anna madre di Maria,
Spargeva odori; e dall’ sua vagina figura d'Apòcrifo.
Sudava umori di virile* ausiglio. *= valente (no maschio)
Ausiglio misteriosō di dottrina
Salute ē pace, dell’uman periglio
La gioia universale del'l- genti
Domma* di fede ē scienza dei sapienti. *= dogma (canonico)
4
La fede la sapienza, e ’l santo amore
Dē la natura umana ē la divina,
Nutriva il frutto d'invisibil fiore ⁊
celato al guanto,* dall neve alpina *= alquanto
Ma nò- neve di diaccio mā di ardore
Piovuta, al monte, al piano, all, collina
Apportatrice su gli primi albori
Di pace ēterna di celesti umori.
5
Osservate ō lettori comē è bella
L'anpia spera del sole astro divino,
La terra scalda. ē lei come rotella* *= nella sua rotazione
Lanbē gli ardori del soloso crino. *= crine, raggio solare
Maria, luce è degli astri, ē chiara stella ⁊
Riede l’astro solare a capo chino
ē adora come dea, tal puerella
Per la sua purità perfetta e bella.
5
6
Guardate il firmamento a mezzanotte
Quando tutte le stelle sono in'brio,
Ma che dalle meteore incorrotte ⁊ *= corrotte (in/illustre ecc.)
Non sianō punto nel suo ammajo* pio. *= ammasso ?
Queste son cose belle, ē più che dotte
ma più bella è maria parte di dio,
non-può stargli le stelle, a'pparragone
ne l’brio eternō di sua concezione.
7
La luna è l'astro biancō celerato* *= cèlere, sollecito (Zing)
Inclina* ogni creato di natura, *cfr luna che inclini, PD, CR 15.1
Faccia hà rotonda color pallidato
Opra del creator d'ogni fattura.
Ma benche opra, è dell’increato
Luce fra gli astri ēd ha la notte in cura
Maria riluce in cielo e nella terra
Con pura pace e non inclina guerra.
8 INVERSA PAGINA 13
Li cherubini e, serafini ē troni
co' le schiere degli angeli e beati,
questi della beltà contengon- doni
con un sol fìat* dal motor creati. * latino biblico, cfr BD 4.1
contengano la musa in lieti suoni
Perfetti, nella grazia riservati,
hAn- forme di bellezza più perfetta
ma maria è più bella in dio concetta.
9
Dellā triade celeste è pio ritratto
e v'è una essenza, potenza ē bontà
del corpo eterno l'unico contatto
contatto eterno della etenità,
non può trarsi piu bello ne piu esatto
Pullore* di divina qualità, *= pollone? virgulto.
non ci è cosa piu pura e piu perfetta cfr pullore, 1.2
come maria d'origine concetta.
6
10
Tutto il globo terrestre in Sé ripieno
Con tutto il contenuto delle cose,
col-mar- coi, pesci e co' le gemme in seno
forman- pregi, e bellezze portentose
A fronte di maria sono un baleno
Che passa e vola nelle età famose
Maria per purità tutto prevale
Luce pertpetua moto universale
11
L'astro solare è puro, perfetto
In esso non v'appare macchia alcuna
Abbaglia l'astri co’l suo puro aspetto
e tutti i loro aspetti in sen- l'incruna* *= infila (in cruna)
E puro in solerìa* brillante e stietto** *= solarità **= schietto
Specchio e riflesso de la terra bruna
Maria; di luce e purā in santo zelo
Specchio ē riflesso della terra e l'cielo. * idem V/S luna in 7
12
Eva macchiò l’origine co’l fallo
E la stola* perdé dell’innocenza * cfr PD, EG 3.2, ecc. SP
Maria; è puro vaso di cristallo d'Autografo: slota
la pura stola* in lei fa residenza.
del cielo e de lla terra è pedistallo
linpida fonte della provvidenza,
Sorgente di pietà, madre amorosa
Dello spirito santo figlia e sposa.
13
La luce fu la prima creazione
che ’l fattor operò sceso dal cielo.
Tutta bella ē pefetta sē compone
umide vampe gli formanō un velo
Respiro eternō della uman- regione
Sviluppo eterno d'in-creato mielo* *= miele
Maria è luce sviluppo eterna stella
Respiro dei respiri, è luce bella.
7
14
Il garir* degli augelli e il suon di sguilla** *= garrire ** = squilla
il ronbo dei tanburi concordati,
non sono di sua musicā una stilla,
maria, è canto e suon- dei laureati*, *= poeti e/o Santi
Eterna musa, di divina sguilla
Concetto eterno dell'e terno fato,* *dell’eterno fato; cfr 18.5
annulla l'armonia li canti e ’l suono.
con tutta, perfezion- di puro dono.
15
O concetta maria, senza peccato
Pura colomba inmacolata e pia,
Vaso pieno di balsamo adorato* * cfr. adorose/enti,
Menza piena di manna e d'allegria SP 138.4, 497.2
Tu del tenpio di dio Siei l’apparato
Del paradiso la diretta via * diletta
Senza macchia concetta bella e pura
Madre d'ogni terrena creatura.
16 INVERSA PAGINA 14
Oggetto sagro desiato e degnio
Di partorir chi fè la tua fattura,
I’l puro amorē gli donasti in pegnio
Bastante a riconprar l'uman- natura.
La corona di spinē i, chiodi ē legnio
Sono del tuo diademā l'ornatura
Ma la tua purità l'è così grande
Che per tutto il creato la si* spande. *Autografo: lali
17
Non era l'universo ancor creato
Iddiō te aveā nell'increata mente,
Purā senza una macchia di reato
Tē rilucevi nel’ supremo ente.
E però* concepì, l’organo innato * Egli perciò
del tuo tenerō vergine eccellente
nell'alvo santo d'una donna ebrea* * santa benche fosse ebrea
degnia di partorirti o pura dea.
8
18
Di umana carne ti vestisti in alma
Alma del santo spirito divino,
Chē dentro il tenpio di tua pura palma
dovea abitare; il dio qual pellegrino.
Lo sdegnio dell’eterno* in te si calma * delle terno; cfr. 14.6
Torna ridente, e placido il mattino
Gioisciē il ciel’ la terra ogni, elemento
nell’apparir- del tuo concepimento.
19
La natura vedendō il tuo concetto
Pianze, ē rise in un tenpo la fortuna,
fiorì fuor di stagione. ē dal suo petto
pruzzò* latte bianchissimo la luna. *= spruzzò
Aspirava un soavē zeffiretto
Balsava i pesci, fuor d'ogni laguna,
In manna si cangiavanō le brine
In-latte il diaccio co' le nevi alpine.
20
Nel nascer della aurorā gli augelletti
Con trilli e canti di soave accento,
con le garìe armonose e con cinquetti* *= cinguettii
Facevan- feste al tuo concepimento.
L'erbe con fiori, e foglia ed altri oggetti
che possa inmāginar* l'uman talento * immaginar
davan cenni d'arcanā prevenzione* *=premonizione
della tua pura, ē bella concezione.
21 * Rosa di Gèrico, AT, Sir 24.14
Te di gerico siei la pura rosa* in Lode a Sapienza (femm.)
Odori piu del Balsamo romano,* * unguento ottocentesco
Di càdese la palma* più preziosa * palma di Càdes/e, Sir. c.s.
La delizia terrestre in vaticano.* *= Giardini Vaticani, /
Protettrice del verso ē della prosa / cfr PD, DC 6.2
Inperatrice del genere umano.
Grazia specialē delli uman bisogni
veglia pro nostrō fra visioni e sogni.
9
22
co’ lo spirito puro del tuo dio
Prega il tuo figlio acciò l’umano scempio ⁊
del furor, vada in pacē nel suo obblio.
E ’l peccator contrito torni al tenpio.
Se vuoi tu puoi; quando che con desio
ci tenpriamo pentiti nel tuo esenpio
Te siei, da tanto nell|estremo dìe * * (nostro) ultimo dì
Placar colui che l'essere ti die.* *= diede
23
abbi pieta di noi che siam tuoi figli
Infiamma, i nostri cuor di santo zelo,
Salvaci dal serpente e da- su' artigli* * più di drago
che tutti arranfia* promettendo il mielo. * Tosc per: arraffa
Salvaci dal peccato e da perigli
che possiamo con te venire in cielo
a godere la gloria dei beati
e benedir- quel dio che ci ha creati.
Ai di 23 fevrajo 1878 Pii angelo
INVERSA PAGINA 15
Piccholo poema.jpg ¨
Piccolo poema compilato sul tesoro della
coronazione di Spine di gesu cristo
Titolo autografo ma aggiunto in seguito, sopra le due colonne di testo.
Dopo tesoro: della santa croce è cancellato. Il titolo originario è meglio riferibile a Tema Esemplare della santa croce, egualmente aggiunto in seguito (in calce a INVERSA PAGINA 19).
10
1
Pe'l mondo non v'è rē né inperatore
che non cinga di laurō la sua fronte,
Laurō di dignità di sommo onore
Premio del titolario fatto conte.
dignità rispettate con fervore
nel pian, nella collina, in costa ē monte.
Onori giornalieri coronati
di fanatismō e non di meritati.
2
Le corone degli uomini del mondo
Son- caduchē di sperse in-un momento,
fragili onori di meritō inmondo
Onori tratti dal l'uman- talento.
cose di breve gita, senza fondo
guadagniate con pubblico cimento,
Cimenti ripremiati di barbarie
In contra-canbio dell, forze varie.
3
Ma il re dei regi il sommo inperatore
Il fattore increato senza fine,
Il nostro gesūcristo redentore
Fu coronato con acute Spine.
Corona di viltà, viltà, d'onore
giunchi spinosi* di sabbie marine. * Jucus acutus, di palustre
diadema eterno di puntura breve Maremma (non icònico però)
di chi eterno regniar- per sempre deve.
4
Prendete ō re mondani gemme ē oro
godete in questo mondo gli agi e’l bello,
Accumulate l'infernal- tesoro
Causa di rovine e rio macello.
Uscirà di frātenpi* l'orso e toro *= frattempo
faran d'europa l'orrido flagello,
e dai vostri domestici fidati
sarete la più parte trucidati.
11
5
E questo vi avverrà per non pensare
Alla corona, del redentor nostro.
Il quale è vero esenpio singolare
Per farci umìli* sinō al fango nostro.
fatevi santo, il modo di operare
vincete in parte ill’infernal mostro.
la corona di spine ha forsa* tale *= forza
di vincere ogni mostro a dio rivale.
6
Cristo redentor-nostro, ricevette
con pazienza, di spine la corona,
Mā tigre è l’uom che in testa gliela mette \** cfr SP 591.7
Che pesta l'intessuto* e l'osso intuona.**\ *= la carne,
ē* tuttora perdono ci promette * *= egli, ei
A chi lo volē, ē* pace ci condona, *= c.s.?
Tutto ciò* che aspramente lo irritiamo *= non ostante
a’ il vendetta se lo Bestemmiamo.
7
La corona di cristo è misteriosa
Più del sagro roveto di mosè,
Iride celestiale ē luminosa
Inmenzo* cerchio di sagrata fè. *= immenso
Preziosa gemma a tutti vantaggiosa
Esenpio universale di gran-chè.
Mistero eterno di vittima eterna
Eterno esenpiō di divin lucerna.
8
A cristo penetrò la carne e l'osso
E ruppe il sagro velo del cervello, *(cfr SP 999.6)
I l'orizonte,* bianco venne rosso *= la vista/fronte?
Per le punture di cotal flagello.
Pruzzan-* dalle ferite il sangue indosso *= sprizzano
come pure inrigava* il volto bello, *= irrigava (cfr SP 657.4)
a guisa di ruscelli tutto il bagnia
Senza ariàr* la sua voce eterna ē magnia *= fiato.
12
9 INVERSA PAGINA 16
China la testa, e gli occhi sagrosanti,
Mirano inpietositi, i, suoi figlioli,
gli cade al quante lacrimē e fra tanti ⁊
manigoldi, non ci è chi. lo consoli.
Noi pur siamo di quei; ō mi* ascoltanti * miei, Tosc.
manigoldi, di cristō inique proli
Abbiam- co' i brutti vizzi del peccato
Cristo d'acute spine coronato.
10
La corona di cristo è gloriosa
Risplende più del sol’ dei biondi rai,
Fra gli alati* del cielo è luminosa *= angeli
ma d’una luce immenza, e somma⁊assai.
Luce che nē mirarla occhiō non osa
T'abaglia o mio penzier- dove tu vai.* * / l'hai
E perō tace ⁊ ē adorā, la corona
che a cristo redentore l’uom gli dona.
11
Voi donne malavezze e sciaurate* * sciagurate; cfr Inf. 2.64
Ogni qual volta v'ornate la testa,
con diverse albagie* vi mascherate *= vanità
formate a cristo la corona mesta.
In questo modo il bello deturpate
siete contro naturā in tal protesta,
E così turpi, come mascherate * Fat: berta; bertarìe =ridico-
ā i bertoni* d'arcadia** somigliate. laggini, **= leziosi (Zing).
12
Cristo chinò la testa verso l'uomo
E tutti a sé chiamò con voce forte,
Venite beneditti nel mio duomo
Purgate i falli dell’eterna morte.
Tu donna mangeresti un altro* pomo * / unaltio
Per- rinnovare a cristo un'altra morte
Ogni volta che abbigli la superba
testa modosa* di criterio acerba. *= alla moda
13
13
Rinnovi le punture delle spine
Ogni volta che dai guardi vizziosi,
E fai sangue grondar’- dall divine ⁊
tenpie, ē chiudi li occhi nuvolosi.
O donna, o donnē grandi e piccoline
finiranno per voi li tenpi oziosi,
La corona di cristo è tela d'oro
Promessa e* sommā di divin tesoro. * è?
14
voi uomini superbi e laboriosi* *= boriosi v. Donne 9.4
fatti già preda d'ogni brutal- vizio,
Rientratevi in voi stessi, ō vergogniosi;
Opratevi nel verō fonte spizio* *= frontespizio: frontone,
fate di, un esser piu precipitosi corona edilizia.
Lasciate andar san-pronio* cajo e tizio, *= Sempronio (cfr Sempro-
meditate di cristo la corona niano / San- Prugnano)
Che al vostro male buon rimedio dona.
15
Siate giusti nel dare e nell'avere
Non corronpete mai la giusta dose.
Guai a voi se sfrenati in un mestiere
disanguate le genti bisognose.
Guardatevi o dottori,* a dar’ pareri *in legge
fate le cause giuste ē vantaggiose
non coronate d'or – false dottrine
Per-che quella di cristo è di spine.
16
Voi donne di bordello svergogniate
In-sieme co' i ruffiani in borderia* *= intorno (o a bordello)
La vita turpe e schiva* riformate *= ritrosa/schifosa: Zing
che ancor tempo vi da. cristo e maria m. schivo = schifo
La corona di cristo esaminate
che vi farà del ciel trovar la via.
Se non avete senno occhi né cuore
l'angelo vi urterà sterminatore.
14
17 INVERSA PAGINA 17
O increduli rabbini è presso l'ora
che crediate al messiā, che or’ negate,
Buttate quel vitello in una gora
e in più chē mille trili* lo man-date. * Fat trillo: trottola
Il editto finale è dato fuora
La venuta del giudice aspettate
giudice cristo quel vero messia
della stirpe di davidde e maria.
18
Voi protestanti finti adulatori
Insieme con- la setta maomettana,
Buttate al fuoco i vostri scritti errori
E suonategli a morto la canpana.
Nato è ’l dottore di tutti i dottori *= D+L
fatta hà la legge con sapienza arcana,
E con un solo esenpio del diadema
che portō cristo, i vostri errori scema.
19
In fine giro intondo la rotella
E chi non è di cristo s'allontani,
Sē no- gli anderà in'aqqua le cervella
E sarà numerato fra gli insani.
Faccia di sé medesmo sentinella
canbi in soldato e vada armato a i piani,
Che le spine chē ha cristo a la* corona * alla
Per mano, dei cristian’ morte gli dona
20
Poco tempo ci resta i falciatori
hAnno preste e rotate le lor falcie,
Robusti e nerboruti e magni i cuori ⁊
forti, per atterrar- mora di calcie. * muro a calce; cfr. SP
Suonerà la gran tronba ai primi albori 920.5: mora (a secco).
sveglierassi le stiette* carni, e marcie, *= schiette V/S marce
la corona di cristo avrà valore
di dar morte ai ribelli col tremore.
15
21
Così fò fine o nobili uditori
Udiste il contenuto di tal- rime,
forse alcuno dirà che sono errori
Rilevati da un'aria e folle clime. *= effetti deliranti di mal-
Comunque sia studiate i vostri cuori aria, ritenuta climatica.
su quella verità giusta e sublime,
E poi date parer fate giudizio
Salvate il giusto e condannate il vizio. * non firmato
INVERSA PAGINA 17, II
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Preghiera del mattino
1
O dio mio signor mio, bene mio
Accogli questa debole preghiera.
E fammi degnio per amarti, ē* pio; * / O ?
Di tutta voglia umile e sincera.
Tu conosci in fondo il cuor mio
Sai qual-fatuulità* sū- me c'inpera. * SP 979.8: fatualmente
Inlumina mia mente, e la mia lingua* * (… di Poeta)
Fa che il fervore del mio cuor- distingua.
2
Laudate uniti a mē eccelsi globi
Col, veloce girare il fattor-vostro,
E te madre di dio orā bronobi * * ora pro nobis
Acciò s'infervorisca il pensier nostro.
Vedi che siamo fra li tuoi repròbi
figli di redenzionē al secol- mostro,* * nostro
Però Siam- pronti a benedire il Padre
Insiem con- le divine alate scuadre.
16
3
O biondo sole grato ē luminoso
Riscalda la mia mente in orazione
Forma un irìdeō vagō e brillandoso
benedisci con me ⁊ il tuo padrone.
E te globo lunare pallidoso
col cresciere e calare in tua fazione* *= tue fasi (pl.)
Unìsceti con mē sera e mattino
E ringraziamō il creator divino.
4 INVERSA PAGINA 18
O voi stelle brillanti ē luminose
Ornamento pregiabile del cielo,
Unitevi con me tutte briose
Adoriamo quel- dio che fé ’l vangelo.
O santa, luce che ’l fattor- te eppose* *= espose; eppone
Il primo dì, su ’l tenebroso velo SP 630.4 (1965)
Te fece specchio a tutti gli elementi ⁊
Laudiamo il dio con soavi accenti.
5
Te aria fuoco e terra e anpio mare
Con materia respirō caldo e molle,
formate una sostanza singolare
Laudiamo il dio che su di noi s'estolle.
Voi pesci d'ogni specie col guizzare
Volanti in aqqua co' la bocca molle,* *= a bagno
Laudate e benedite a me riuniti
quel sommo padre che ci hà favoriti.
6
Voi quadrupedi grandi e piccolini
Col fremito e muggirō,* e col belato, *= leggi muggìr
Unite a me gli arcani naturini
Che la immenza natura a tutti ha dato.
Ringraziamo il dio, dei serafini
degnio d'essere, egli ringraziato,
Tutti intuoniamo co' la lingua e ’l cuore
Benedicamus te* sommo fattore. * Latino liturgico
17
7
Anche voi d'alati immenze schiere
Pregovi vi stenpriate in melodia,
E cō' la vostra musa gareggiere* * =gàrrula v. 8.6
Siate riuniti alla preghiera mia.
Ringraziamo il nostro tesoriere
Il redentor dell’uom, figlio a maria.
E teniamolo sculto dentro il cuore
Come dio come padre ē creatore.
8
E tu più dolciē e grato rosignolo
Unisci a mē le tue musiche pie,
Canta, e trilleggia co' tuoi vanni* in volo * ali
fai ceterista, ā le* mie poesie * alle, per sesta tonica
Tu con cinquetti* armonici, da solo * = cinguettii
superi dei volanti le garie
Echeggia adesso fai dolcie ’l mio canto
che ben faccia la precie* al padre santo. * prece, preghiera
9
Voi piante piccoline e gigantesche
madri di vari pomi ē varie frutta,
organizzate vegetali ē fresche
della stagion vernile e della gsciutta,* * sgiutta, sciutta, estiva
co' i pistilli, e con fogliē pittoresche
Pregō la vostra vegeta combutta,
chē curvi, rame, pomi frutta, ē foglia
per adorare il dio con muta voglia.
10
voi pure erbe sugose e medicanti
Elevatevi dritte al firmamento,
unitevi con me verdi e cangianti
come vi guida il vostro reggimento.
con- tutti succhi balsami adoranti* *equivoco: / odoranti
Esalalate l'odori in gran portento
Ed in sieme con me l'offrite a dio
Come messo profumo al canto mio.
18
11
Te giorno, e te notte tenebrosa
Anbi creati dall'inmenzo iddio.
Tu chiaro, e te buia silenziosa
Con me riunite il vostro dolcie oblio.* *Trec anche: sopore
onoriamo il dio sopra ogni cosa
come ci stringe l'esser in'natio,
del chiaror- del silenzio, ē di ragione
In me s'incomnbe più degnia orazione
12
Tu successor- di pietro in chiesa santa
Riunito co' i ministri del- vangelo,
glorifichiamo il dio se pur- si canta
che è di tutti panē e dolcie mielo.
Laudiam con inni la trìnita santa
aborriamo il peccato orror- di gelo,* * SP397.3:
acciò nell'avenir- sia l'uom- saziato orribile qual gelo
con quel pane ēucaristicō sagrato.
13 INVERSA PAGINA 19
Voi inperatori principi e monarchi
E duchi, ē cavalier- marchesi e conti,
Concordatevi a mē pazienti e parchi
Laudiamo il sommo dio con basse fronti,
E se voliam, di grazie essere carchi
Si tema e si * ami in tutti li rapporti, * a? illeggibile d’apice
Quel creator ⁊ del- cielo e della terra
che ci darà la pace e non la guerra.
14
voi militi di cristo e capitani
con pieno sparo dell'artiglieria,
A suon- di tronbe per li monti e piani
ringraziamo il gran- figlio di maria.
Voi cittadini, ē villi,* ē paesani *= villici, villani
collā diversa adàmica genia
Concordate con me la prece vostra
laudiamo il dio dell'infinita chiostra.
19
15
Voi artegiani e dotti computisti * * cfr Perv. 4.2, SP 410.7
Per un momento sol l'arte lasciate, sgg, rescritti da D+L
coll'arte sola si fa pochi aqquisti
E quei pochi son polveri esalate.* * SP 900.3, biblico
Pregate uniti a me seminaristi
E insiem con li studi concordate,
le orazioni e preghiere ā questa mia
cantata e scritta come poesia. * * V/S clerico-latina
16
fate eco a me agricoltori
Ottolani e savi giardinieri,
E aderbando* la gregge voi pastori * pascendo d'erba
come pure per via li carrozzieri,
tutti preghiamo pieni di fervori
Laudiamo il sommo dio ben- volentieri,
Poi che lui ci ha creati ē ci dà vita
e d'ogni necessario è somma aita.
17
Voi venti col fragor del bufolare* *= fischio, zufolare
Laudate insiem- co' mē chi, vi ha'creati.
Voi nevi e brine in bianco luccicare
profumate gesù co' li esalati.* *profumi della neve
Te desiata aurorā puoi gloriare
con veste rancia in ròsici* parati, *= roridi / rosei ?
con il* tuo vago olezzar sagrato e pio *leggi: col
Tē ripeto laudiamo il nostro dio.
18
Voi donne vecchie giovane e banbine * “Vestite” in SP 951 ecc.
Orfane vedovelle ē maritate,
Insiem con- vostre proli tenerine
Unitevi co' mme liete cantate.
Cantate inni di gloria e canzoncine
E con sonorē voci replicate,
Santo dominus deò santo, santo,* * Latinismo liturgico
Si ripeta, con inni e lieto canto.
20
19
Signore abbi pietà dei figli tuoi
Perdona al, peccator che a te fa inchino
Salvaci dal peccato se tu puoi
E dacci il quotidiano pan divino.
Ci hai reati* e redenti e siamo tuoi ⁊ *= giudicati rei, non creati
figli, di subidienti del giardino,
ma pur su la tua menza dell'altare
c'inviti, al’la gran cena spiritale.
20
e tu anima mia prega fervente
il tuo caro ē celeste genitore
fai la tua scusa del viver nocente
chē egli ti monderà col suo candore.
Amalo sopra tutto, e di ligente
benedisci dal centro del tuo cuore
quel dio che ti ispirò co' mme quonquiso* *= coinvolto, cfr
che tu chiama e ti aspetta in paradiso. conquiso SP 795.1
rema croce2.jpg ¨
Tema Esenplare della
Santa croce
1 INVERSA PAGINA 20
tutto l'oro e l'argento che è nel mondo,
con tuttē le sue gemme ē suoi metalli
Sono mari di cifre senza fondo
L argebra stessa non può numeralli.
Son cose grandi, ma pur- io rispondo
che sono l'autō'* dē* i nostri falli, * autor **accento fonico?
ma la croce di cristo è ver- tesoro
che val più de ’l gemme argento ē oro.
21
2
I celi gli elementi, di natura,
Sono altri tesori immenzi e grandi,
Piacenti al -gran fattor- della fattura
e precreate con i suoi comandi.
Ma la croce di dio sagrata ē pura
Tesoro è dē tesori più milardi * *= miliardari?
colui che la portò fū capitano
origine del popolo cristiano.
3
La croce è fatta d'odoroso legnio
con quattro nobil- piante unite in sieme,
forma dei quattro venti tal disegnio
divisator- delle regioni estreme.
Ove stese le braccia, il sacro pegnio * V/S Gigante, SP 767.7 ecc
eran lindate*, le parti supreme, * Fat: lindiera = ringhiera
Sicché saldato il nobile lavoro
Superavā in valore ogni tesoro.
4
Inalberata sul calvario monte
cognugata in tre sassi* marmorini, *trimonte di base, pur in D+L
avea la luce delle luci in fronte
di menbri santi, nobili e divini.
Ma ri menbrando le sventurē e l’onte
che ’l dio ficura per voler divini,
ci dà buon segnio, di futura pace
Per tutto il mondo incredulo e fallace.
5
Su le spalle portolla gèsu cristo
e con essa più volte cadde ā terra
Paziente si rizzava anzante misto
La croce bacia, e con sue man l'aferra* * la ferra
La stringe al- senō con amōr provisto
nunzia di pace, nemica di guerra,
Piange nel cuore- vertice d|amore
la porta al monte colmō di dolore.
22
6
E qual premio gli aveano preparato
A fronte del patir- del fatigare?
da fame ē sete erā lacerato
E nissuno lo volle ristorare.
Sol con aceto e fiele fū saziato
Infame cervocìa* per disetare *= bevanda (lett. birra)
Un uom che ha setē dell'anima* nostra * leggi: alma
Così la caritā gli si dimostra.
7
O cega* umanità, la croce è pia * cieca, idem EG 15.8
Tesoro de li giusti e dei beati,
fagli onorē mia musa in poesia
fa chē tutti da lei siamo chiamati.
Dai vento alla mia vela e solca* via * SP 121.3: solcò, solea
La navicella di cotal trattati,
acciò possa far pesca generale* * Mt. 4.19, Mc 1.17 ecc:
a gloria della croce criminale. "pescatori d uomini"
8
l'avarō è quello che rovina il mondo
non vuol- la croce, e pur forma la croce
benché l|aborre; come mostro inmondo
L'avarō a l'uman genere gli nuoce
guerra è mortale, e mare senza fondo
avidità lupina ma* veloce, * EG 2.5-6: di lupo e... cerva
che renunzia* di cristo il bel tesoro * verbo più t. che nt. in SP
Per farsi stiavo* dell'argento e oro. * schiavo, id. stiette, PP 20.6
9
tutti li trafficanti sorti, al mondo
Si sono dati all'avarizia in preda,
Bramosi di trovar- tesori in fondo
dē la sua avidità, la vera Seda* * sede?
Bestenbiano* la crocē e con profondo * nbn
Pensier ⁊ si danno a mille vizzi in preda,
ma la croce li affliggie, a danno loro INVERSA PAGINA 21
nemica d'ogni avidō tesoro.
23
10
Li nemici di cristo universali
Nel veder- dē la croce la presenza,
Li sopprende nel-cuor l'interni mali,
e tutti li conturba con temenza.
Arrabbiano e bestenbiano i reali ⁊
Nomi, della divina providenza,
li rode il tarlo dell'uman- delirio
e la croce gli serve per martirio.
11
Le femmine nei vizzi laboriate* * occupate / boriose cfr.
non voliano tener- la croce al collo, Donne 9.4, PP 14.1
dal- demone convinte ē catenate
Perché di loro non è ancor- satollo.
Abbracciate la croce ō svergogniate
che è di purità verō rampollo,
Adoratela comē inperatrice
del vostro stato misero infelice.
12
O' usurpatori rozzi, di canpagnia
Se vedete rubando* l'onbra atroce
Il sangue nelle vene vi si stagnia
e ’l segnio fate della santa croce.
Ma non vi può salvar- da ria magagnia
non vi reca alcun ben- assai vi nuoce,
meditate di quore questo segnio
che di rubar-* vi sparirà ’l disegnio. * rubar-
13
O voi ostieri che per far quattrini
Il buon- vino con-aqqua mascherate,
ma da ricchi, canbiate in poverini
Al fin- dell'anno il capo vi grattate.
fate a la croce santa pochi inchini
e mezzi* ubriacati vi segniate, *mézzi = fradici
ma 'l tesoro che a voi per aqqua venne
Per- aqqua volerà zenza ali e penne.
24
14
O voi mugniai che per far farina
Tenete il diavol- dentro il carcerajo * *Fat: stanza sotto le macine,
Pregate il contator- sera ē mattina, ove le ruote mosse dall’acqua
che vi cavi le cifre meno gajo.
Pestate il sasso co' la martellina
come si pesta il pepe nel mortajo
Lo fate urtare qual- veloce vento
E rovinate i popoli e ’l frumento.
15
deh per pietà vi dico a tutti quanti
che tenete davanti la crocetta
Se nō degli molini in tutti i canti
A braccia aperte il diavolo vi aspetta.
A modo vostro non andiam più avanti
Il ciel la terra gridanō vendetta,
La croce dnque sia vostro tesoro
Arte e sapienza di ogni buon lavoro.
16
Per voi dipartitori delle tasse
necessitā ch'io faccia prevenzione,
Prima d'inporr- le imposizioni a masse
Fate una generale confessione.
Inparate a distinquere la classe
di piccola e di grande sociazione.
E ’l giusto segniō dell'avere fate,
Acciocché qualchedun- non stroppiate* *leggi: stroppi-ate
17
O inperatori principi ē monarchi
non lasciate di cristo il bel tesoro,
che d'ogni ben voluto vi fà parchi
E vi rende propizio ogni lavoro.
duchi, conti, e marchesi ed altri carchi
di dignità di gentilezza e d'oro,
Cavalieri e signori e bassa gente INVERSA PAGINA 2
Adoriamo la croce santamente.
25
15
Anche voi orator di chiesa santa
non trascurate d|adorar la croce
d|ogni vostra tenuta* è vera pianta *= fondo agrario
Pianta fondaria della eterna voce.
Fortezza inespugniabile che vanta
Vincere il mondō ē tenutaria ē socie* ⁊ *= socia
d'un |uomo dio ⁊ pianta fiorente e frutto
che sazzierà la fame al mondo tutto.
Prevenzione.jpg ¨
Prevenzione a popoli e profezie
Sagre
Confrontata la versione di Stefania Ulivieri (SU), in "D+L e la Comunità Giurisdavidica". On-line: http://www.centrostudilazzaretti.it/documenti ...
1
Non sapete, Signori che si tesse
Qua nel mondo; una tela tanto fina,
E tutti quanti ci abbiamo interesse
Per vincolo di sanguē e di dottrina.
Orsa con fila d'oro in croce messe
Ripienasi, di seta solferina,
Con pedani di lucidi brillanti
Senza tal tela non andiam più avanti.
2
Il tessitrice par- divinō aragnie* * ragno
E così bene la* tesse la tela, * là, ?
E nascer- non vi può niente magagnie
Un filo rotto l'occhio non le cela.
Cascherà sette volte le castagnie
Prima sia rifinita questa tela,
E quando è fina vi prometto
Che molte cose muteranno aspetto.
26
3
aA tanto tempo che confia la rana
Adesso è per rompersi la pelle,
Aspetta un solo tocco di canpana
Che ridurrà l'europa una babelle.
Il sangue scorrirà come fiumana
Le grida Si udrà sino alle stelle,
Sarà veduta sanguinosa e forte
fra le turbe dei popoli la morte.
4
Non saranno più in tenpo i meccanisti
Né l'artegiani di nobil- lavoro,
Ne co' l'argebre i dotti conputisti
Potranno calcolare un tal mortoro,
Pensaci* vo'altri moralisti * leggi: pensateci
Come potrebbe andar- detto lavoro,
Lavorō d'ū-n ingegnio spiritale
Punitore perpetuo d'ogni male.
5
Ed è per questo chē un gran desio
Me forsa per narrarvi dette cose
l'irritator- del male 'l mondo rio
lo dicano i profeti delle prose,
colui che puniracci è 'l sommo dio
giusto ē severō nelle età schifose,
E nello stesso tenpo usa clemenza
All'uom- pentito, e fatta penitenza.
6
Io seguitō e vi dico che nel mondo
Imitare la serpe sarà d'uopo,
ciovè spogliarci, dell'abito inmondo
che più non trovi macolā l'isopo.* * l'issōpo, erba di purità
Verrà coi neri satana dal fondo in formula liturgica.
Più salvo non vorrà gatto né topo,
E come lorde arpie fetenti e brutte,* * sudicie (e smerdanti)
Del mondo lorderan le parti tutte, cfr. Inf. 13.10 da Eneide
27
7
Desteranno discordie liti e guerre
Stragi strazzi ē strupi di natura
Masnade di ladroni orride e sgherre
Che ai regni intieri metteran paura,
Sarà veduto il lupo, l'orso e 'l verre
Strazziar la viva, e morta, creatura,
verrà dall'indo mare, e da l'ispano
turbe di mostri a danno del cristiano.
8 INVERSA PAGINA 3
Le furie dell'inferno in fuga messe
unite con la setta maomettana,
Desiosa di farlo il suo interesse
A danno della chiesa, ch'è cristiana,
Mieteranno i, di, primi* di sua messe * o giorni: i dì primi
Suonerà senpre a morte la canpana,
Abbrucciando* città castelli e ville * SU: abbracciando
Si vedranno gli strazzi a mille ā mille.
9
Tutti li ereticali si armeranno
contro dellā apostolica romana,
e di annullarla, affatto tenteranno
con le false dottrine e rabbia in sana.
Guasi tutte le chiese spoglieranno
portando via la funē e la canpana,
Piangerā pietrō nel suo successore
Ma verrà il gran-monarca e 'l procursore.
10
Questo monarca sarà prediletto
Scelto da dio fra 'l popolo cristiano,
di presenza ben fatto e largo in petto
Barba prolissa, e volto bianco e sano.
Né serio né ridente nel prospetto
dolcie ma de ēloquenza sovraumano,
Altezza media e forte di natura
di gesu cristo forma la ficura.* *= figura
28
11
Costui con mille giovani italiani
Scenderà l'alpi e si porterà in roma
All'angelico papa* pien- d'arcani * profetizzato
presenterassi, con il suo deploma.
Questo ben prevenuto. degli umani
le cose temporali al detto assoma
e gli dirà che vada salvo in guerra
E mieta li mal' semi della terra.
12
Sarà unito costui, io vi prevengo
con i reggenti della santa chiesa,
Con dio patteggerà guasi solengo
e l'avrà sempre al fianco in sua difesa;
ma dei santi crociati io vi rinvengo
l'orifiamma di dio sarà conpresa,
nella mano del ducē generale
Sarà tenuta, come trionfale.
13
Al sonar- delle tronbe al gridar d'arme
ed alli sventolar- di tal bandiera
dalle mani nemiche cadrà ogni arme
come da l'arboscel la fatta* pera, * fotta = guasta?
Parrannō i, maomettani statue marme
tutti figura di bianchiccia cera,
E genoflessi, baceranno terra
saranno vinti, prima di far guerra.
14
il ceppo troveranno di tal setta
Sarà bruciato tutto il barbicone,
Sarà fatta tal cosa monda e netta
mai più adorato risarà macone.
Cosi cristo farà la sua vendetta
salverà il giusto e punirà 'l briccone
le falsità disperse all'infuriata
andranno coi suoi dommi* a far famata.** *dogmi **= fame
29
15
Mi direte uditori ch'iō son matto
A scriver cose che hanno da avvenire,
Io vi rispondo che altro non ho fatto
che la prosa in rima rivertire
Quel chē v'hō detto dai profeti accatto
de libri sagri ē non si può mentire
E però dunque per certo si attenga
Che dette cose in breve tempo avvenga.
Pii angelo / INVERSA PAGINA 4
Donne.jpg ¨
Rime Sulle bellezze delle
Donne
E rinproveri al medesimo.
1
O musa tū che di brillanti stelle
Siei, coronata fra gli alati cori, * * Maria tra gli angeli
Aspira al petto mio le rime belle
Che piaccino a cantarle a li uditori.
Riscalda il petto mio co' le facelle
di fiero foco di divin-calori,
cognùgati con mē sagrata e pia
che tutto mi disponga in poesia.
2
Canterò le bellezze de l’e donne
Genio idolatrō di uomini corrotti,
mā nello stesso tempo le colonne
di umani tenpi,* e virili** prodotti, *templi. **= valenti
Madri feconde di santi e madonne
Piante divine di spiriti dotti,
Reggimenti del cielo e del,la terra
Fazzioni e canpi dell'umana guerra.
30
3
La donna fu creata in paradiso
Con puro osso di pianta terrena,
osso, tratto dall'uomo in terra assiso
In grenbo de ll'obblio sonnosa sciena,
Ritratto eterno d'increato dio
Cosa perfetta d’ogni vìrtu piena
fattura eterna di padre a teste
de lō spirito santo umana veste.
4
Con un sol fiat-* fu da dio creata * E Dio disse: "Sia..." (Gen 1)
di vago aspetto nobile e divino,
Statura media, bene conplessata
vaga e ridente come era 'n il giardino.
Capegliatura, ricciola indorata
bianca negli occhi, come un gelsomino.
Nē' la pupilla v'erde* in modo tale *= arde?
come luce divina ē non mortale.
5
Bianca ē giusta la fronte vurneata* *eburnea-ta, d'avorio
Sopraciglia di gli occhi; trapanenti,* *come arco di trapano
di naso giusta, ē bocca precisata
labbra rosse, ē conpatte. e bianchi i denti.
Pelato uovatto*, la lingua melata, *palato ovattato?
voce sonora di soavi accenti
Bianche ē rosse le guancie ē collo giusto
Bianco qual neve di brioso gusto.*
6
Spalle rotonde e braccia leonate* * robuste/colorite?
Polpose nella canna, capollare*. *= avambraccio. Fat capolla.
Oscesē* e tozze** palme ritondate. *fini? **= minute
corte e sciolte le dita ā molleggiare.
tonde e bianche le ugnie delicate
larga nel petto, ē tergo covuare.* * dorso co’ uguale?
tonda di poppe marmorine e bianche
fina di vita, ē ben formate l'anche.
31
7
polpute coscie e polpe gualevali* *gualìve: equivalenti
i, colli dē li piedi alquanto fini, (polpute) o gadevali ?
i piedi formuati,* naturali * forminati e,
con-le dita i colori, gentilini.
Angeletta terrena senza ali
Pianta fecònda, d'arcani divini,
Pacifichē bellezze terminate
chiusura delle opere create.
8 INVERSA PAGINA 5
Questo è ’l vero ritratto delle donne
Che dicon esser belle fuor di modo,
Queste sono bellezze senza gonne
che d'ogni onore meritano lodo.
Sono ficura* di divin– colonne *= figura
che de ll'eternità, stringono il nodo,
Sono fecondità pace, di guerra
ē piante popolari* della terra, * che popolano
9
Ma però* v’abbisognia di vestire * perciò (idem 20.4 ecc)
con una vesta semplice e festosa,
Che nessun- possa ridervi né dire
guarda la donna turpe e l'aboriosa. *= la boriosa
da voi stesse sappiatevi schermire cfr PP 14.1
col nemico di moda scandalosa,
che vi maschera tutte, le bellezze
Le vostre doti di naturalezze.
10
La moda v'ha confuse in modo tale
Voi l'adorate, come vostro dio,
Questo è modo d’un viverē animale
ma del più svergogniatō e del più rio,
guardate il-lumē di vostro fanale
e ritornate, al natural vestìo,
che ci avrete più lode e più carezze
da li amatori di vostre bellezze.
32
11
La vostra vestē, non deē far da scopa
per ispazzar le piazze ē le borgate,
ē dentro la divina e santa opa* *= opra (il corpo femminile)
Andate naturili smascherate
La moda ha rovinata guasi europa
E la più parte origine voi siate,* * leggibile: origine, vestiate /
vestite oneste senza d'un'abbigliazione / oneste, senza
che sia guasi comun la distinzione.
12
A me o donne non siate discare
Io v'amo qual terrestre paradiso,
E fin ché vita avrò vi voglio amare
Come amō mē* d'amarvi, ho già deciso. *(me stesso/) meglio
Voi mi siete dilette e tanto care
ch'io mai co’ cuor - da voi sarò diviso,
ma nemico ‘’ però di quelle mode
che’l diavol- sol- ci si diletta, e gode.
13
I' dio non v'ha create in questo mondo
che già vi deformate da voi stesse,
ma di star- natural- da cima a fondo
D' un- onesto vestir, siate permesse,
Se così oprate tenebro profondo
non può far su di voi di tanto interesse,
E co’ le mode, periranno i vizzi
causa di stragi e sommi precipizzi.
14
La donna è dell'uomo l'attrazione
ā sé lo attraē come la calamita ⁊
chē forsa* il ferrō all’ā cognugazione *= forza
così la donna, l'uomo a sé marita.
di due conposti, un solo sē conpone
du' alme a un'alma, danno essere e vita
e cognuganō il cielo con la terra
di sola* pace per finir- la guerra. * disola (/ d'ìsola?)
33
15
Se una cetéra*⁊ suona ē un’altra è appressa *= cetra
nel sentir- la conpàgnia sgretolare,* *= gridolare
treman- le corde di colei ch'è appresso
E le fà di bel suono ceterare.
Meraviglia non è su tal processo
che il suon- dell’una l'altra fà sonare,
se l’uom- la donna guatā con amore
Il genio tocca a d' ambi, l'alma e, ‘l cuore.
16 INVERSA PAGINA 6
Segnio evidente che son due cetére* ⁊
dello stesso voler- d'un genio solo
di due penzieri formano un pensiero
L'amore è di due muse rosigniolo.
di due voleri formano un volere
che la natura inperasi, da solo
inperator è d'in-perate cose
cose inperate da chi tutto ēspose.
17
Entrate in giardino delizioso
Pieno di vegetā pomate* e fiori, *= frutteti, frutta
ma che sia fuor di modo egli odoroso
d'iniaddolcire li più diacci cuori.
Tai delizzie ed odori hànno il grandioso
nel giardino umanato* pien- d'ardori * umorato ?
che la donna fiuma, ē vegetale
bellezze di bellezza univerzale.
18
Guardate la fiorita primavera
nel-terzō mese tutta vegetale,
tutta ridente da mattina a sera
Piena di melodia vaga e gioiale.* * gioiosa (/gioviale)
Di tutte le bellezzē par primiera
delle umane ricchezze il bel segniale
ma io vi dico che per gentilezza
la donna forma l'unica bellezza.
34
19
le musiche armoniose cittadine
I, le garìe festose degli augelli,
Ill'intessute tel di sete fine
sono di propietà vasti modelli.
Insomma le più* cose gentiline *= molte; come sotto
E i più oggetti bramati cari e belli,
formano idolatria di gentilezza
ma la donna è ritratto di bellezza.
20
Da inperatori, principi e marchesi,
da conti e cavaglieri è desiata.
tutti i diletti in lei sono conpresi
però* da tutto il mondo è venerata. * perciò (idem 9.1 ecc.)
O’ donnā dunque noi ci siamo intesi
venerā* l'onestà vivi onorata, * (nel) venerà(re)?
Se vuoi al creatore esser diletta
così resucitata in ciel ti aspetta.
CRISTO_3.jpg ¨
La chiesa e cristo
supponiamo che parli cristo alla sua sposa.
1
O sposa consagrata nel mio cuore
Ti vedo presso una terribil guerra,
Segol, - decimo nono*, pien d’orrore *= (tu,) Secolo XIX
Tu tenti, la mia sposa urtare a terra.
Ma te mia sposa non aver-timore
Rinfoza in me la fede che nōn erra.
La fede è tuō scudo, adamantino
Che ti porrai’l nemico a capo chino.
35
2
Io ti guardo co' l'occhio penetrante
Vigilo, su di te tu non perisca,
Il tuo petto sarà fino diamante
La tela ordita vo' tu rifinisca.
Con li tuoi figlioli sie bastante;
vincerai li nemici in guerra prisca* *inveterata, antica
ē di tua chiesa sarà capitano
Il successor- di pietro in vaticano.
3
Te madre siei dei miei cari figlioli
Ricevali benignia in grenbo tuo,
E qual pietosa madre li consoli
Additandogli il caro padre suo /.*= miei.
Troveranno su mē* santi violi** **Fat. vi-olo = sentiero
condottieri del* regnio mio e suo. *conducenti al
Ove riposo eterno ove la gloria
Ov'è il premio della lor vittoria.
4 _____________ Risponde la chiesa.
O mio sposo sagrato eccelso padre INVERSA PAGINA 6
Di una famiglia grande e numerosa,
granchē il nome di una santa madre
chē di cristo gesù sia vera sposa.
Ma essendō l'opa* di cristiane squadre *= opra, bisogno
Della umana genia fatta vizziosa
Sola non posso richiamare i figli
tutto ciò che li creda nei perigli.
5
Non può suonare la mia sagra bronza* * sacro bronzo, v. 18.3
Da per se stessa ē richiamar- miei parti* * figli, c.s.
Né men- distorli dal, (h*)lorda lonza** * leggi: dall’ il’lorda ?
che cerca d'infettarli essendo sparti. \ ** mala bestia dantesca
Io qual nave legata mi stō gonza* * sciocca, incapace
venga il nocchier- con-me dē le sante arti
E cō' i novelli apostoli di cristo
di tutto quanto il mondo farò aqquisto. * Cfr SP 430.2 e 580.3
36
6 _____________ Risponde cristo.
Dal principio dei segoli ab, eterno° *Lat: ab aeterno
Concepì, nella mente il padre mio,
creò'* i celi e terra e l’nero inferno * 'n co' ?
E tutte l'altre cose a suo desio.
Il sacerdozio che è tuo governo
Io lo sostituissi* a voler mio *= costituii? v. SP 245.2
Te fei sposa di loro col vangelo
che a tutti quanti può far guida al cielo.
7
E guai a loro se non vanno retti
Per quella via da mē stata additata,
non li conoscerò più per mi;* eletti * Tosc: miei
Se avrannò;* la zizania seminata. * tonico su 3a?
Dal regnio miō sarannō disdetti
privi della mia grazia regalata,
Se avrannō con malizia urtato il tenpio * idem cs.?
altro non avran-lor che fuoco ē scenpio.
8
In quei buoni mia sposa tu confida
di te fo dono a quei che sono in pace
E se altri vedi fra gli orrori; e grida
Sono puniti per sua contumace.* *= contumàcia
Molti il mio gran monarca* a te li guida *D+L
tocchi dallo mio spirito vivace,
Io gli rimetterò tutti i, peccati
E da morte saranno sucitati.
9
Prima però il ministro santo e pio
Pasciera* di mie carni i figli tuoi * (D+L?) pascerà
A mē li condurrà che son- suo dio
i quali monderò dell'error- suoi.
Andrò su petto, tor-* con feste e brio * togliergli cavezza. Fat
Per farli miei campioni beati eroi, petto= collare.
e rimessa la pena dei suoi orrori* * degli errori
li colmerò di grazie e di favori.
37
10 _____________ La chiesa risponde.
Sappi sposo celeste che nel mondo
v'è una ficura* turpe, ē mostruosa, *= figura, personaggio
tutta pelosa dal / cima a fondo
Istrìce* degli umani, - difettosa.** * istrìce = pungente?
Figliola di colui che fece inmondo ** att. (infettosa EG 1.6)
Il primo uomò con sua cara sposa,
Questo mostro infettar tutti procura
E da tutti vien detto la paura.* * cfr 12.1
11
Contiene i sette vizzi capitali
Con tutto il resto della sua genia,
e causa è questa d'infiniti mali
Originaria della impocresìa.* *= ipocrisia, cfr SP 647.1
occhi ā bragia coprenti* d’occhiali** * f na
oscura e brutta la fisonomia, ** Trec: canini superiori
finta ghiotta avara, e malvivente
infettatrice dellā umana gente
12 INVERSA PAGINA 8
Questa paura; è saltata indosso
A una buona purzion-* dei tuoi ministri, *= porzione, parte
e gli s'è messa fra la carne e l'osso
e di tal mostro son- seminaristi.* *= allievi preti
Il peso della croce gli par grosso
del tuo vangelo chiudono i registri,
e per -tenerē, il corpo agiato e sano
Trascurano ai doveri del cristiano.
13
E cosa avvienē o, mio sposo celeste
de figli tuoi? qual pecore smarrite,
Li vedo erranti la per - le foreste
E da lupi e leoni son- seguite
Sonō tutte anelanti urtose, e meste
Parte son divorate altre ferite
La minor parte con tremante cuore
Ritornano belanti al suo pastore.
38
14 _____________ cristo risponde
O’ perfidi ministri sconsigliati
più non guardate le mie pecorelle,
La fame loro più non gli saziate
Perō* di fame si muoiono quelle. *= perciò (cs.)
I beni a santa chiesa divorate
E’ l'avete ridotta una babelle, * babele = SP 673.5
I poveri languiscon- d'ogni bene
E in voi la carità più non rinviene.
15
Non mi avete promesso anzi giurato )
di tutta fede, d'imitar- me cristo, ?
come mi avete sino a qui imitato;
di quale mia virtù faceste aqquisto.?
L'avarizia tenete sempre allato* * a lato, fianco
come ferro fatal- di tosco misto,* *= pugnale avvelenato
E col male operar- di brutto esenpio
Siate fatti ribelli del mio tenpio.
16
Lascio in parte però tanti oratori* *predicatori (/oranti)
Degni di quella Laura sagrosanta,* *= aureola di Santo
Questa* danno a pietà i, più duri cuori *questi (pl. m. in -a)
con buon esenpio di beata pianta.
Questi seguono me co' i, loro cuori
d'ogni lor tema il mio vangelo è pianta
Vivono in umiltà poveri in pace * cfr SP 700.8, 832.5 e 7
e il lor modo di fare a me mi piace.
17
Tempo verrà* che sarà fatto fine * cfr SP 966
alle cose mondane ō sacerdoti,
Li vostri arredi saranno dottrine
E le mie chiese, vostre sante doti,
Li vostri benefizzi,* le divine ⁊ *= rendite patrimoniali
funzioni sagre; da veri devoti,
e così in santità ve ne vivrete
E salsi* sol’ con carità sarete. * salati, conditi
39
18
Allora riderà* la santa chiesa *= sarà fiorente
Il mondo tutto addiverrà cristiano
La tronba di giovanni* sarà intesa *d’Apocalisse
fra le milizie d'ogni capitano.
La conto parte* sarà vinta e presa *= contro parte
da fuoco e ferro di crociata mano* *per mano dei Nuovi Crociati
E più non troverà grazia né scanpo
ma sparirà dal mondo come lanpo. / Pii angelo
secolo3.jpg ¨
Poesie su la corruzione
generale del
sègolo
novelletta Poetica
1
Ascoltatemi signori,
che or vi conto una novella,
vera unica ma bella
E perō* la vo’ cantar, *= perciò (cs)
2
Tal novella fu tracciata,
da un umil contadino INVERSA PAGINA 9
ma non-tanto senplicino
Da doverlo disprezzar.
40
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Me ne stavo a pie d'un monte
Sotto l’onbra, d'un castagnio,
quando udissi ā mio compagnio
la novella arraccontar,
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la novella è alquanto acuta
Per qualcuno che mi sente,
ma non è tanto nocente
da doverla disprezzar,
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Ora udite cosa disse
quel rurale contadino,
Sul principio del mattino
con l'ingegnio natural,
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Il'italia giovanetta
si sposava a inperatori,
qual giardin- di rose e fiori
Si vedea tutta brillar,
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Poi restata vedovella
fū con conti maritata,
da marchesi e contrastata
da signori e cavalier,
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fu costretta per un poco
a dividersi le menbra,
E più bella non rassenbra
Ben che giovane d'età,
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Le sue vesti lacerate
Il suo volto è scolorito
Più non trova quel marito
che la possa liberar,
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tutta mesta e lagrimosa
fra le pene e fra i dolori,
con l'ingrati abitatori
non sa più cosa si far,
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fra i dolori e fra le pene
sorse i ghelfi* e ghibellini *= guelfi
della italia gli assassini
Li ribelli in verità,
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venne ancor dalla germania
Ill'infame Barbarossa,
Ezzelin- colla sua possa
La finì di rovinar,
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I la francia e la germania
la romagnia e lonbardia,
Ci raccontan- cosa ria
dell'italia provincial,
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I la peste fame e bello.* *= guerra
La piu volte devastata,
E di nuovo popolata
fū da stranei abitator,
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Ma la santa religione
Si mantenne sempre intatta
da i, tiranni mai disfatta
fū di dio la religion,
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fra le pene e fra catene
Fra tormenti e fra gli strazzi,
Li tiranni furon pazzi
ma la chiesa trionfò,
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dell'italia i veri figli,
Li seguaci di san-pietro,
non tornaron- mai addietro
né coll'opra né col cuor,
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ma venghiamo* a giorni nostri *= veniamo
che son pieni d'eresia,
E d'ingrata bizzarria
che fa tutti sospirar,
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Una parte dei prelati
hanno fatto come giuda
L'avarizia trista e cruda
gli fà guida per mal far,
20 INVERSA PAGINA 10
Una parte dei reggenti
coi soi sudditi spietati,
si son-*a cristo ribellati * leggi: so’
Per far poi come gli par,
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tutti i nobili e signori
fra di lor- fanno catena.
Dei cristian la nazzarena
legge vogliono abolir,
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Li settari concordati
Son giurati di ’resia
Per veder cristo e maria
co' i cristiani tramontar,
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Il superbo è inracianito* *= incrostato (Fat:
Più non vuol piegar la testa racia de la polenda)
Questo pure qual tempesta
vuol la fede sterminar,
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I l'avaro ē idolatrato
Sé col l'oro e con l'argento
E di cristo l'argomento,
ha voluto rinegar.
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'l* lussurioso iniquo e brutto, * Il, enclitico
Come il porco imbrodolato
Per la carne ha rinegato,
cristo il vero redentor,
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il goloso glauco* e sozzo *= livido (come d'invidia)
Penza a, ungersi la gola, o glamo = gramo?
Piu non vuol sentir parola
né di dio né del suo altar,
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L'iracondo non si sazia
Di sfogar- la rabbia e l'ira,
Sotto i piè cristo si tira
E se l'viene a calpestatar,
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L'invidioso piu non regge
con la bieca guardatura,
Si distrugge e si dibura* * Fat: diburiàssi = bruciare o
contro cristo de ll'altar, consumarsi (di passione)
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L'accidioso come il rospo
si fa nido a torno a torno,
E così la notte e 'l giorno
Viene visto ad attueggiàr,* *= comportarsi (annidato)
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I le donne modulanti* *volubili (nel "far" l' amore)
con li sguardi e con le sciene,
ciascheduna a cristo viene
Per la croce rinegar,
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I* negozianti co' gli artisti** * (enclìtico) **= artigiani
Sono già d'una famiglia,
cercan tutti a meraviglia
d'abolir la carità,
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Guasi tutti i moralisti* *Fat: dente morale = molare...
Scrivon- contro santa chiesa, ... i rosiconi?
Per vederla in breve arresa
con il clero celestial* *V/S prelati Giuda 19.1-2
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guasi tutti i meccanisti
han concordi macchinato,
Per voler cristo e l papato
con la chiesa subbissar,
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guasi tutti i padronati
fanno guerra ai contadini,
Per vederli poverini
fra miserie mendicar, * 35 saltata
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ma i rurali contadini
si son dati alla rapina,
Parlo qui alla genovina* *= genuina, sincera; idem SP 522.1
Rubban molti a suo padron,
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La civile* è criminale *= società civile
non ha limite né segnio* * gegnio
La rovina è d'ogni regnio
La discordia general
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I li nobili e blebei
tutto il mondo in generale,
vive in modo d'animale
Par che ’l dio non ci sia più,
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Le bestenbie* fanno eco *= bestemmie
come tronba spaventosa,
qual d'un'epoca schifosa INVERSA PAGINA 11
da doversi repudiar,
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Ill'inferno tutto quanto
coi suoi mostri d'eresia,
dilatato è in ciaschun via,* * per veder cristo e maria
solo vuole trionfar,
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Dunque cristo coi auoi santi
E con tutti i suoi alleati,
devon- esser sterminati
dall'infame peccator,
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Dunque il padre eterno dio
che non ha principio e fine,
resterà fra le rovine
di quel che; venne a crear,
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dunque il figlio gèsucristo
con lo spirito divino,
sarà nullo nel suo trino* * Trinità divina (compimento, trina)
Se ’un è nulla nell'altar,* * viceversa 51.3-4
44
Ogni spirito del cielo
ogni globo è contenuto,
da quel dio grande e saputo
che ill'uom viene a invitar,
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Atremiamo tutti quanti
verminosi della terra, * * SP 397.1: uomo strisciante (verme)
Si dimetta quella guerra
che ci fa tutti dannar,
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46
quel gran dio che tutto regge
ha già i tempi numerati,
Per vedere sterminati
suoi ribelli general,* * in genere (umano)
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Di giovanni la gran tronba* * d’Apocalissi
ce ne dà reale indizio,
siamo presso il gran giudizio,
E nissun lo può negar,
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tutti abbiam- da render conto,
dell'azioni tenporali,
Se di dio siamo rivali
E chi mai ci salverà?
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certamente li reati* *= peccati, al gran giudizio (47.3)
non ci possono salvare
ma ci vengono a dannare
nelle tenebre d'orror,
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quale dunque sarà il mezzo
per salvar l'anima nostra ?
che il nemico già ci arrostra* *= uncina (rostro... + arrosto?)
Per volerla tragugiar,* *= trangugiare
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Se vogliamo noi salvarci
ci convien- far penitenza,
E cibarci a quella menza
ove è cristo sull'altar,
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Guerra ai vizzi capitali
guerra a tutta l'eresia
Sempre il figlio di maria
cristo deve trionfar,
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Penitenza penitenza
Penitenza generale,
pace* al moto universale *= non si contrasti
d'ogni luce e fin non ha.
Pii Angelo
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