Per
cercare di capire un po’ meglio Iacopone, mi sono dedicato alle
letture mistiche, che sono quanto meno di buona fantascienza.
Oramai
da qualche tempo, si scrive di Mistica al Femminile. Quanto ne resti
fuori, sarebbe appunto la Mistica
maschile ma questa, com’è d’uso, rimane
sempre
intesa
come universale, mentre quell’altra sarebbe particolare. Chiedeva
la mia bimba: “ma perché, se diciamo ‘dei bambini’ ci sono
dentro anche le bambine e se invece diciamo ‘le bambine’ di
bambini non ce n’è?. Gli scrittori di Mistica sono sono stati
quasi sempre tutti chierici, cioè preti o frati: gente che non si
sposava e non si sposa . Questo accadeva un tempo per non intaccare
il PATRImonio ereditario, che era destinato al figlio primogenito.
Così i maschi minori si davano alla Chiesa, alle Armi o alle
professioni , soprattutto giuridiche e accademiche.
Nel 13° Secolo,
il Professore e Monaco (al massimo livello nelle due gerarchie!) che
era Meister Eckart, insiste nel rapporto Figlio-Padre che c’è tra
Uomo e Dio. Sottratta alla MATERia, resta l’Anima divina, quella
specie
di scintilla
di Dio stesso che fu al principio immessa con il fiato in un pugno
di Terra. Questa Terra fu dapprima creata da Dio stesso, dal nulla e
senza seme (come dire ‘sperma’ in Greco). Tale concepimento
dell’Uomo dalla Terra è misticamente inteso come atto d’amore:
l’Amor divino, non di Dio verso la Terra ma verso Se stesso e
null’altro da Sé. Il Maschio Mistico riuscirebbe a corrispondervi
riconoscendo in sé la (propria) parte divina, cioè l’Anima
eterna, che non è solo immortale ma anche antica come Dio, ben prima
di incarnarsi ed ancor prima di ogni Creazione della MATERia (… dal
nulla, come sopra).
Eckart
chiama pure quest’Anima ‘uomo interiore’, distinguendone un
‘uomo esteriore’, che è ovviamente il Corpo, e
che in
Eckart
si
figura come
Eva, rispetto all’Adamo dell’uomo esteriore. Forse da ciò,
quell’asserita dìsputa se le donne avessero un’anima a tutti gli
effetti (disputa
poi ripresa sui Selvaggi delle Americhe e magari sui Negri
dell’Africa).
Quell’Anima maschile può amare Dio, il Grande Maschio che è suo
Padre Celeste, soltanto col proprio Intelletto ‘purificato’ da
qualsiasi conoscenza o desiderio terrestre. Così non saprà più
nulla e più nulla desidera… alla fin fine neppure Dio Stesso:
poiché Dio non è altro da essa,
non è altro da Sé, non è altro che Sé eternamente: quell’infinito
e indeterminato Sé, che in Sé stesso non è nulla di concreto o
di astratto (di
materiale
o
di mentale).
E’
lo 'Spirito Assoluto’, senza Oggetto, ne concluderà poi Hegel (se
non sbaglio): il puro Conoscente senza Conosciuto.
Ma già per
Aristotele (se non mi sbaglio ancora)
era ‘Intelletto Attivo’. D'altra parte (sempre secondo Hegel,
come sopra), tale Spirito è ‘dialettico’ poiché pone e supera
ogni contraddizione, qualsiasi alterità. Così parve concludersi la
millenaria Storia della Filosofia, nata
tra i greci dall’amore omosessuale tra giovani Discepoli e maturi
Maestri.
Visto
però, che lo Spirito è dialettico, torniamo alle origini della
parola ‘spirito’ , che corporalmente significa
‘respiro’ (anche
‘anima’ del resto, in origine era ‘vento’)
ed implica due fasi: l'inspirazione
e l’espirazione. Per farla breve, la nascita inspiriamo,
dopo la compressione dei polmoni nel canale vaginale,
e
alla
morte ,esaleremo l’ultimo respiro. Così si dice di una ‘morte
mistica’ che riconduce direttamente a Dio e meglio ancora: ci
riconduce Dio. Eckart e Mistici insistono sullo ‘svuotamento’
(dell’Anima o dell’Ego e della Mente): senza
essersi prima ‘svuotati di sé’ è impossibile accogliere la
penetrazione divina di Dio, cioè in puro
Intellettoe,
riconoscerlo in sé.
Dopo
di che, il Figlio-uomo è come il Padre, indistinto e indistinguibile
da Lui, e
qui canterebbe
il De Andrè:
“Così
sono diventato mio padre
ucciso
in un sogno precedente”.
Alla
prossima puntata, caso mai (spero mai), si racconta il parricidio primordiale,
già sognato dal Freud e che, secondo lui, fu per prendersi le
femmine che quel Maschione Alfa si teneva in monopolio.
Così
celebro 8 MARZO (2020), Giornata della Donna e mio terzo compli-mese
con Lontana Dis-lontana.