Dopo la Carceraria, ecco la Lauda Fetente di
Iacopone.
Nuova traduzione con divulgazione,
questa volta non su carta e su richiesta ma scaricabile liberamente e
"a disposizione dell'umanità" (Marcello
Baraghini)
estratti da Sì como la morte face, Lauda 26
FOTO dall'Edizione Tresatti 1617, in Biblioteca Comunale
di Todi
Questa morte
farà il corpo
putridissimo e fetente,
la sua puzza sterminata
conturberà ogni gente.
Non si trova
più vicino
amico né parente
che sopporti per un giorno
di tenersi quel fetente.
Questa morte
naturale
vibra al corpo un colpo tale
che la carne ha da lasciare
per i vermi a banchettare.
Ed i vermi in
gran riunione
fan del corpo residenza
né faranno mai questione
di digiuno o di astinenza.
Ma di ciò che
fa la morte
al mortale corpo umano,
farà all'anima assai peggio
la gran morte del peccato.
Il peccato
mena l'anima
al sepolcro dell'Inferno
che lì resta seppellita
e non scappa in sempiterno.
fosse insieme radunato,
ogni puzza di carogna
e lo spurgo di ogni fogna,
pare mirra al
paragone
col fetore dei peccati:
questo puzzo sterminato
che l'Inferno ha infetentato.
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