Ecco qua: la mia ultima fatica letteraria. Spero che sia proprio l'ultima, perché scrivere fa male alla salute. La fatica è dedicata come sempre, a temi marginali: in questo caso a Carcere, Poesia e Maledizione.
Quanto al Carcere, giornali e tv
invocano spesso "più galera per tutti"... a meno che ci incappino
due Militi che ammazzano dei pescatori
indiani. A meno che c'incappi l'onesto cittadino che spara al ladro entrato in
casa sua, quando quello si sta già allontanando: la Proprietà è sacra, così
com'è la Patria...
la vita mica sempre.
La Poesia? Non ce ne serve altra: siamo più
che soddisfatti dalla pubblicità, che ci propina quotidianamente i suoi rimati
"consigli per gli acquisti"... non abbiamo davvero bisogno di altra
poesia.
La Maledizione: oggi basta portare lo smartphone
o soltanto i calzini sbagliati per rischiare per essere bannati... o dannati,
come si diceva prima. E prima appunto, 700 anni fa, Iacopo Benedetti (Iacopone
da Todi) è maledetto dal papa Benedetto Caetani (Bonifacio VIII), cioè
scomunicato, oltre che incarcerato per sempre.
Iacopone è un'eminenza incontestata nella Letteratura
Italiana ma è di fatto, quasi sconosciuto: è rimasto in questo modo un poeta
maledetto. Le antologie scolastiche si limitano a proporre il suo
"Compianto della Madonna" (figlio amoroso giglio, figlio bianco e
vermiglio...).
Sempre ignorate perché imbarazzanti, le invettive contro il papa e la chiesa
corrotta. Trascurate perché astruse, le composizioni ascetiche e mistiche.
Altri componimenti sarebbero troppo grotteschi e volgari rispetto all'aula e
all'aura scolastica... e comunque, la
lingua iacoponica è diventata poco comprensibile.
Perciò umilmente, ho provato a tradurre almeno una
poesia di Iacopone nella lingua corrente, con il testo originale a fronte e con
qualche mia nota storica e critica. Si tratta della Lauda 53 "De fratre Iacobo quando fuit in carcere" [Cantico de frate
Jacopone e de la sua pregionia .LV.].
Il ricco volumetto di ben venti pagine, pure illustrate,
è stampato in 100+3 copie numerate su pregevole carta uso mano da 250 gr. Chi
volesse, per 3 Euri lo trova in edicola a Porchiano e spero, pure a Giove in
farmacia. Chi non ci arriva, può richiederlo per posta a Luciano Ghersi -
piazza III Novembre 7 - 05020 Porchiano Amelia - TR. Occultate nella busta una banconota da 5 Euri, anche per il lavoro
e le spese di spedire. Chi diffida dei postini, si affidi al bonifico:
Bancoposta N°15506512 Ghersi Luciano
IBAN: IT 98 B 07601 02 8000 0001 5506 512 BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
IBAN: IT 98 B 07601 02 8000 0001 5506 512 BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
o al Conto Corrente Postale:
CCP. N° 15506512 intestato a Ghersi Luciano, Via
Bufalari 17, 05020 Porchiano del Monte
Se volete una copia firmata o dedicata, allora si impone
un maggiore "prezzo poetico"... a vostra discrezione.
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