(((certo tu non ti ricordi più di me: io sono quel
ciclista che girava per la 2a Marcia per l'Amnistia: quella roba radicale, col
Pannella sopra il camion, che batteva le manone alla Jazz Band, con tanti
Direttori di carcere in corteo. con i Sindacalisti del penitenziario, più una
teppa innominabile di Radicali Ignoti.
Sbandieravo sulla bici un bel tappeto, a forma di
farfalla, che fu tessuto a mano dai
detenuti in Terni... "Laboratorio Estinto", mi pare avessi scritto
sul cartello. Non ti ricordi? Mi scattati anche una foto... che dicesti di
spedirmi, quando trovassi tempo. Non fa niente
Oggi però, tu dovresti (forse) leggere questa mia
lettera in Radio Carcere: solo per cortesia verso Quelli Dentro e (forse) per
spiegare qualche cosa a Quelli Fuori. Se l'ho fatta troppo lunga, salta pure i
(tra parentesi). La mia lettera alla Radio comincia come segue:)))
Carissimo Riccardo,
tu dovresti scusarmi, via radio, con i ristretti Ospiti
di Terni. Avevo già promesso di portargli "dentro" (proprio domani:
16 settembre) il mio piccolo spettacolo teatrale su un carcerato illustre:
Iacopone da Todi. E' un santissimo poeta medievale, a suo tempo detenuto, in
ergastolo ostativo, per reato di opinione. Lui lì ci scrisse (né so come
potesse), una poesia bellissima, che te ne canto solo un pezzettino:
"La prigione che mi è data
è una cella sotterrata
ce ne scappa una latrina
che non sa di gelsomina."
Mi dicono che a Terni, nella Casa dei Sabbioni, molti
aspettavano che Iacopone tornasse a raccontargli come si trovava in carcere...
senza perderci un centesimo di onore. Ma Iacopone è evaso e non ci torna più.
S'era d'accordo (già da qualche mese), che questo mio
spettacolo (la "Lauda carceraria di Frate Iacopone"), durasse una
mezz'ora. Così l'avevo ridotto ed adattato (nella mezz'ora, ben specificata
nella mia "domandina", dove elencavo pure ogni attrezzo di scena, che
avrei dovuto introdurre in carcere: sonagli, catene, schiavetti, manette...)
Avevo offerto pure dieci copie di un mio libro appena
uscito, su Iacopone, perché qualche Ristretto potesse informarsi in anticipo.
Sono passati 700 anni!... occorre una breve lezione di Storia. Per questo
libro, era meglio non "entasse": la Direzione disse che lo scaricava
online, e che avrebbe provveduto a distribuirne copie. Chissà poi, se l'ha fatto? (La Direzione esige... ma
non ama esibire superflue tracce documentali. Comunque sia , questo maledetto
libro lo si trova online: "il Beato
Maledetto" su www.stradebianchelibri.com http://www.stradebianchelibri.com/il-beato-maledetto---iacopone-da-todi.html
Ma Iacopone è evaso e, a Terni, non ci ritornerà.
Purtroppo, lui rientrava in un evento, che è diventato sempre più importante:
col Sindaco, col Vescovo, con tante Autorità: giornalisti di stampa e Tivù, un
centinaio di invitati esterni... e non so quanto pubblico, selezionato tra gli
Ospiti ristretti, che sarebbero gli Utenti prediletti del Gran Teatro
Carcerario alla Moda. (E poi, pizza per tutti, cotta dalla Pro Loco del mio
splendido villaggio: Porchiano del Monte).
Insomma, solo
pochi giorni fa, mi "riducono la Scena di un terzo": cioè devo
recitare il "Detenuto Iacopone" in 20 minuti, invece che in 30. La
scaletta del programma non mi fu mai rivelata, perciò non potrei dire quanto e
come, sia poi modificata. So però, fin troppo bene, quanto il tempo carcerario
è programmato. So pure molto bene, quanto, in caso di eccezioni, non occorra
spiegarle a chi subisce.
Dunque sono costretto immaginare (lo ripeto: immaginare)
che, all'ultimo minuto, a qualcuno venga voglia di montare sulla ghiotta
passerella del Gran Teatro Carcerario alla Moda. Gli si dà 10 minuti? ma si
prenda anche mezz'ora! Io non ci gioco più. Mi spiace, solamente, per i miei
ex-compagni di collegio, che spero me ne vogliano scusare. Non sto a fare
capricci da Prima Donna: non lo sono e
non lo sarò mai. Ma avrà pure Iacopone, il diritto di evadere? Non dico di
galera, ma almeno dal sòrdido palco mediàtico, del Gran Teatro Carcerario alla
Moda! Scusatemi, ripeto, oh fratelli detenuti.
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