Cantà
)+( Davide 2019
Nella
mia “RESCRIZIONE NOVISSIMA, sempre ad uso orale e mai definitiva”
del poema di Angelo Pii (Storia
di David-e Lazzaretti Profeta),
oltre all'edizione a stampa 1965, ho potuto utilizzare la
trascrizione recentissima e quasi integrale di Mauro Chiappini.
Entrambe le versioni hanno per fonte la copia dell’Autografo Pii,
realizzata a suo tempo da Turpino Chiappini per l'edizione “Stampa”.
Pur considerate entrambe variamente infedeli, in qualche luogo si
correggono a vicenda.
Prezioso
mi fu Mauro in 1008,
ove si canta il primitivo sepolcro del Lazzaretti in Santa Fiora. La
Stampa qui recava:“Ivo
è il car nome” inducendomi
prima a correggere in “vivo
è il car’ nome”…
Mauro invece restituisce: “Ivi
è il carname”
cioè
le spoglie mortali del Lazzaretti… al cui odore
si radunerà l’equile, forse
“le aquile” o i Labari aquilati o nel complesso, le varie Legioni
dei Giusti (equi).
Ancor meglio: tutt’insieme nel
commisto,
qual è il Senso poetico del Pii… che sorge
improvviso per grazia speciale (833.4).
In
948,
tra le
Leggi declamate
alle Aiole
da Davide nell’ultimo giorno, leggiamo di Stampa:
ed’ogni
cittadin mostri il suo rango
cioè,
per quello che in se stesso indìa,
poiché
non addivien, dal rangio
tango,
ma
dalla dietà
semplice e schietta,
Invece
di Mauro:
Ed’ogni
cittadin mostri il suo rango,
Cioè,
per quello che in se stesso il
sia,
Poiché
non addivien, dal rango
al tango,
ma
dalla Deità
semplice e schietta,
Qui
poco ne soccorre l’Imperiuzzi (in Storia
di DL Profeta di Arcidosso),
il cui sedicente Articolo 21 del Codice
recita invece: “Ogni
cittadino deve presentarsi in pubblico per quello che è, poiché due
sono le tinte, cioè il bianco e il nero, simbolo della vita e della
morte.”
Ma ove ne fosse mai, il Testo originale del Codice
pare Mistero dell’Uomo
del Mistero
(il Lazzaretti stesso, Pii
178.8).
In
questo, qualunque il Testo fosse, scelsi la versione in Stampa,
a parte la dietà
(che può ben esserci in Turpino e Pii, quale forma popolare di
“deità”), confortato dall’ipotesi che il suo rangio
tango,
non significhi altro che “Orango Utang”: per cantarci che l’Umano
non non proviene (addivien)
da una Scimmia (come sostenne il Darwin) bensì è “in-Diato”
cioè creato con anima divina. La quale fu già dichiarata
impeccabile
in
743.7 (giusta l’Articolo 14° del Simbolo
o Credo giuris)+(davidico, nel quale riemerge un pervicace dogma di
Marguerite Porete, già arsa viva da ben cinque secoli). Ma tornando
a Novissima:
-
Ed ogni Cittadìn' mostri il suo rango:
cioè
per Quello che, in sé stesso, in-Dìa.
Poiché
non addivien' dal 'Rangi’ Otango
ma
dalla De-ità semplice e schietta:
Da
parte mia, non posso risalire oltre perché mi si nega ogni accesso
diretto all'antìgrafo Turpino. Per altro, anch’esso può ben
essere infedele rispetto alla sua fonte, che l’introvabile
Autografo Pii. Cito soltanto il caso in 289,4-8.
Qui il Pii ci spiega per quale miracolo San Pietro ed Arcangelo
Michele ricondussero Davide alla grotta di Sant'Angelo in Sabina,
attraverso il "pietrato
muro"(in
288).
Opportunamente citati due precedenti biblici (Cristo risorto che,
secondo Giovanni,
entrò tra i suoi discepoli a
porte chiuse;
uscì
dal muro
la prodigiosa mano che, secondo Daniele,
scrisse sul muro l’infame destino di Re Baldassàr, non dai Magi),
il Poeta ne conclude:
ma
chi, per Fede vagilla e tentenna
non
trova l'apertura a suo piacere
Segue
di Stampa:
e
cerco
Soddomista a cosa
latte
non
entra più per l'uscio né per gratte.
Segue
di Mauro:
E
carco
Soddomista à cose
lotte,
Non
entra più per l'uscio ne per grotte.
Qui
Mauro ben corregge "latte-gratte"
in "lotte-grotte",
consigliato dalla "notte"
in rima successiva. Quanto al suo "carco"
può ben essere in Turpino (come “carico”... di peccati) ma
meglio il Pii (biblicamente ancora), avrebbe scritto "cèco",
riguardo al prodigioso accècamento che (secondo Genesi)
impedì ai perversi abitanti di Sodoma di forzar l'uscio
di casa a Lot, per stuprarvi i due angelici Ospiti. Quanto al prima
"cose/cosa",
può ben darsi che il Pii scrivesse meglio "casa"
e poi, "lotte"
ovviamente per "Lot". In sostanza: a
Casa Lot,
qual casale toscano che pigli nome dal casato proprietario.
Dunque
secondo me:
E
cieco Soddomista, a Casa Lotte,
non
entra più per l'uscio... ne per grotte!
L'autografo
del Pii è dato per distrutto da Mauro Chiappini ma il Goretti nega
ciò recisamente e lo dà per certo in custodia di Eredi. I quali,
per mia ipotesi maligna, lo dichiarino disperso per non consegnarlo
all’Archivio Giuris)+(davidico, che è affidato a Mauro, e neppure
a quell’altro dell’Istituto D)+(L. Chi lo sa?… sia ulteriore
mistero, intorno al controverso Uomo
del Mistero.
Comunque ne sia dell’Autografo, dall’Orale allo Scritto, lo
stesso Poeta può facilmente incorrere in normalizzazioni lessicali
più o meno consce. Ad esempio, molti suoi versi scritti sarebbero
in-cantabili senza premettere " i' " a nome proprio, qual è
invece accorpato a Maiuscola in 614.8: lo
trovò e disse all'Itaramelli
(il/i' Taramelli).
Autocensure
analoghe per "non"
che
foneticamente varrebbe "no' / n'", "Diritto"
per "dritto", "Spirito"
per "spirto" eccetera. Si obbietti che il canto d’ottava
tradizionale può bene fraseggiarsi e recitarsi oltre il verso
endecasillabo… tutto ciò non mi riguarda perché canto a modo mio
(non direi colto
perché
non l’appresi mai, né di scuola né di palco).
E così ne re-scrivo a copione, sempre in via provvisoria ed
arbitraria ma spero non invano.
Nella
mia RESCRIZIONE NOVISSIMA, ho eliminato ogni segno diacritico già
adottato in precedenza (parentesi tonde e quadre, _ lineetta bassa,
dieresi). Ho semplificato pure la mia eccessiva punteggiatura ed ho
inserito spazi di pausa tra le parole... tutto per il conclamato “uso
orale”. Segnalo soltanto in corsivo,
ove possibile, le arbitrarie modifiche. Non ho incluso le fluviali o
puntuali Note
precedenti, perché in parte contraddicono Novissima.
Quanto
all’Orale, Cantà
)+( Davide 2019
accade di norma ogni sabato estivo alle ore 18, in Teatro alle Scale
di Porchiano (accesso a offerta libera). Tranne a ciò, la vigilia di
ogni prima domenica mensile, quando si canta all’Eremo di Monte
Labbro, com’è di tradizione giuris)+(davidica. Più raramente
anche, alla Grotta-Rupe di Montorio Romano (presso Fara Sabina), ove
fu il primo ritiro ed epifania di Davide. Per la Feria d’Agosto...
si vedrà a
tempo a luoco (669.8, 695.1, 747.8, 939.8).
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