Teatro alle Scale di
Porchiano
Spettacoli di Aprile
2017
sabato 22, ore 21 -
domenica 23, ore 17
Benni e Cenciotto
di
Iacopone da Todi
(Lauda 57, Audite ...
dui persone)
A seguire: Divina
Corriera
(nuovi cantucci)
offerta libera
Info Tel 338 6762691
Ghersi
Locandina Condivisibile...
Versione
leggera e infantile, di Benni
e Cenciotto, qui nominati ELEGANTONE e STRACCIONE. Potrà servire per
ambientarsi in scena, dove stanno a recitare pure altri tre personaggi:
IACOPONE, FIGLIO TACCAGNO e NUORA ACUTA, tutti rigorosamente in lingua
Iacoponica.
IACOPONE
Sentite discussione / che fu tra due persone
due
vecchi barcollanti / sfuggiti alle badanti:
il
primo era Straccione / quell'altro Elegantone.
Lo straccione piangeva / del figlio che aveva
spietato
e crudele / più amaro del fiele.
STRACCIONE
Guarda, mio bel compagno / il mio Figlio
Taccagno,
come
m'ha ben vestito / per quanto l'ho arricchito.
Ha una lingua che taglia: / me ne spara a
mitraglia,
mi
fa tutto a tremare / se lo vedo rientrare.
Non
smette di sgridarmi / sta sempre a
strapazzarmi:
<FIGLIO
TACCAGNO
"O vecchio rintronato / che sembri
indemoniato!
Ma
ti trovassi morto, / che più non ti sopporto!"
>STRACCIONE
Però ho una Nuora santa / che il Paradiso canta.
Sarei
davvero morto / senza il suo bel conforto:
mi lava fino agli occhi, / mi caccia via
pidocchi.
Che
Dio la benedica, / è la mia sola amica!
ELEGANTONE
Compare, sto ferito / per quel che t'ho
sentito:
tua
Nuora, tanto santa, / mentre la mia... mi schianta!
Se ascolti raccontare / che devo sopportare,
ti
troverai contento / di tuttto il tuo lamento.
Questa mia Nuora è Acuta / ha una lingua
forcuta,
ha
una voce mostruosa / che sazia ogni curiosa,
intenta
al pandemonio / di quel suo matrimonio.
La pioggia, il vento cessa, / la lingua
dell'ossessa
non
si può mai fermare / di starmi a massacrare
con
parole e furore / che mi spezzano il cuore.
Ben altro è il Figlio mio, / lo benedica Dio!
con
me sempre paziente / di lingua
riverente.
Ha sgridato alla moglie / del male che m'incoglie,
non
è servito a niente: / è troppo
strafottente.
STRACCIONE
Compare, il tuo racconto / mi fa uno bello
sconto
sul
debito in dolore / che mi portavo in cuore.
Mi credevo il più aflitto / un mondo
derelitto...
ma
tu stai cento peggio / e non ne avrai rimedio:
la
donna che vuol male / è ancor più micidiale.
Potresti raccontarmi, / tanto per consolarmi,
le
cose vergognose / e più che velenose
che
la tua Nuora dica... / che Dio la maledica!
ELEGANTONE
Compare, ti ricordi / di tutti i miei
bagordi?
Fui
paggio innamorato, / poi cavaliere ornato,
fui
bello e riverito... / e adesso sto avvilito
da
questa mercantessa / ch'è figlia di un ostessa.
La sua lingua mi prostra / mi vince come a
giostra:
ha
messo sù in canzone / la mia disperazione.
<NUORA
ACUTA
O casa disgraziata, / che Dio t'ha
abbandonata!
e
il Vecchio maledetto / ti trovi sotto il tetto.
E' strambo, è repellente, / è sporco e
puzzolente,
con
gli occhi sospettosi, / rossi e caccolosi,
le
palpebre rialzate / son tutte insanguinate;
il naso che gli cola / come l'acqua a la
mola,
ha
i denti messi male / a zanna di cinghiale
gengive
tanto rosse, / da sanguisuga, grosse.
se
lo vedessi a ridere / per poco non t'uccide
con quello sguardo orrendo / ci muori di
spavento.
Ma solo coi fetori, / che l'àlito dà fuori,
la
puzza che ne fa / impesta una città.
La tosse catarrosa... / che vista disgustosa!
con
lo sputo fetente, / ancór più sconvolgente.
Scabbia tanto intignata / che pare cementata:
ci
annaspa senza posa / come cagna rognosa.
Senti! come strimpella, / grattandosi
l'ascella
quel
vecchio sderenato / che sta tutto inarcato.
>ELEGANTONE
Più troppe parolacce / ch'è meglio che mi
taccio.
STRACCIONE
Compare, mi dispiace / sentir che non hai
pace.
Come
puoi sopportare / parole tanto amare?
Meraviglio
che il cuore / non t' è scoppiato fuori.
ELEGANTONE
Non fare il dispiaciuto, / ché il male va
punito:
feci
tanti peccati / andran bene pagati.
Se ebbi troppa allegrezza / nella folle
bellezza,
or
non fa meraviglia / se turbo la
famiglia.
Meraviglia mi ha fatto / pensando al vecchio
gatto
che
l'hanno avvelenato... / e a me m'han risparmiato,
che
son troppo bisbetico, / orrendo e pure fetido.
[ELEGANTONE ai BELLI]
O voi, che tanto amate... / tra belli vi
trovate...
venite
ed ammirare / che vi potrà insegnare:
guardatevi
allo specchio / in questo sfatto
Vecchio.
Ero talmente bello / che in vicolo o castello
nessuno
ci restava / che me non ammirava...
adesso son distrutto / e brutto dappertutto:
ognuno
ci s'agghiaccia / solo a vedermi in faccia.
Vedete la bellezza / ch' è senza sicurezza:
stamàni
è nato un fiore / e questa sera... muore.
[ELEGANTONE al MONDO]
O Mondo d'immondizia / m'hai tolto ogni
delizia!
O
Mondo ladro e lordo / con chi ci va d'accordo!
O
Mondo tre-cartàro* / mi hai tolto ogni denaro!
Il
tempo ti sei preso / e nulla me n'hai reso,
nel
tuo falso sorriso / ho perso il Paradiso!
[ELEGANTONE a DIO]
Mio Dio, non sei spietato... / facciamo un
concordato!
Concedimi
il perdono! / Non fui per niente buono,
ma
adesso son pentito / che fui tanto stordito:
per
il Mondo scurrile, / non Ti stavo a obbedire..
Non so che rimediare / non ne posso più fare,
vergogno
se mi guardi / che me n'accorgo tardi.
__________
*
tre-cartàro. Chi tiene banco di gioco alle "tre carte".
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