Porchiano del Monte, di Amelia TR, non quello di Todi PG. Teatro all'aperto con estensioni al bosco.
Dedicato a Iacopone da Todi. Spettacoli, edizioni e divulgazioni del Poetone Iacopone ma anche del
Poetino Angelo Pii e Divina Corriera di Buddha Bus. Artisti e non artisti benvenuti ad esibirsi .
In
data da accertarsi del 1975, Nazareno Bargagli, 7° Sacerdote
Giuris-davidico, ha l'esatta premonizione di morire all'indomani,
pur trovandosi in buona salute. Perciò si presenta alla casa
dell'amico Ugo Quattrini (detto il Pampìni) per affidargli una
grossa scatola di documenti, manoscritti e stampati, temendo che
altrimenti andrebbero dispersi. Il Pampini non accetta l'incombenza e
Nazareno muore quando previsto.
Dopo
una ventina d'anni, Turpino, il figlio ormai anziano di Nazareno,
ripresenta al Pampini la medesima scatola. A differenza del padre,
Turpino non gode di premonizioni ma vuol finalmente adempiere alla
sua estrema volontà.
Il
Pampini ha custodito intatta la fatidica scatola, tranne le prede di
rapaci studiosi o giornalisti, che presero "in prestito"
libri allora stampati di David Lazzaretti, testi all'epoca rari ma
oggi disponibili ampiamente.
Qui
si presenta la rozza scansione dei documenti di Nazareno Bargagli
detenuti da Ugo Quattrini all'Aprile 2024:
La
faccia delle Scimmie è molto brutta e pervasa da orribili rughe:
fà-acie
foe-èda /ru-ughis
tùrpiter / fòllica-àntibus...
hanno un viso che pare il soffietto del caminetto!
Ma
vediamo LE PAROLE, innanzi tutto, altrimenti non vedremmo... neppure
LE COSE. Il Nome della Scimmia discende dal Latino: sìmia.
Che a sua volta discese dal Greco: simòs,
che vuol dire "camùso". Tutte le Scimmie infatti, hanno il
naso schacciato orribilmente... più camùse che le Capre!
2
Poiché
invece il Greco, la chiama: pitèkos,
altri credono che il Nome della sìmia
non discenda dal Greco simòs,
ma
dal Latino
sìmilis...
poi-chela
Ragione scimmiesca, gli apparve molto "sì-mile" a quella
dell'Uomo: quod
multa / in e-èis Simi-litùdo / Ratiònis umàne sentìtur. / Quo-òd
falsum est!...ma
questa è falsa etimo-logia! Soltanto l'Uomo infatti, fu creato con
Ragione.
3
Le
Scimmie invece, hanno un forte Sentimento per la luna: quando è
nuova si rallegrano, quando è piena si rattristano e, con più che
vada in calo, più ne andranno in depressione.
Non
certo per Ragione (ma soltanto per Istinto) le Scimmiette appena
nate, si aggrappano con forza alla pelliccia della madre, così che
quando corra (o balzi per le piante) se le porta ciondolanti sotto
pancia.
4
Amano
i piccoli più che se stesse. Se non corrono (nè balzano per piante)
volentieri li tengono in braccio, ove poppano con agio un paio
d'anni, dalle 2 mammelle al petto. Quando non stiano in braccio, né
aggrappate, le Scimmiette si tengono sempre vicine alla madre. Nè
v'è altrettanto Affetto d'animale, tra madri e prole.
5
Ci
sono 5 generi di Scimmie. Innanzitutto i cèrco-pitèchi,
che sono provvisti di coda: il Greco infatti, dice cèrkos
per "coda" e pitècos
per "scimmia".
La
sua coda è spelacchiata perché il cèrco-pitèco
ci s'aggrappa (balzando per le piante).
6
Sfi-ìngie
ta-àmen / villose, sunt comis:
le scimmie-sfingi
hanno
chioma foltissima, a foggia di elmo. Il Nome gli deriva dall'Egitto,
dove la Sfinge adorata dai Pagani, è altrettanto capelluta, ben
popputa e camusa di muso. Ma son bene differenti, nella coda! perché
la Sfinge Egizia ha coda di Leone, mentre la scimmia-sfinge...
non ne ha punta. La si rende pur domestica, senza alcun pericolo.
7
Non
così quei cino-cèfali!
che (per il corpo) sono simili alle Scimmie... ma non sono per nulla,
camusi di naso: hanno musi... allungati come il Cane! Ed il Greco
perciò, dal suo "cane" kinòs,
più la "testa" cefalòs,
ci fa in somma il cino-cèfalo.
Pure
abbaia: boh,
boh, boh! Morde
sempre e non si rende mai domestico... Seppure non camuso, rimane
brutto in faccia per le rughe: fà-acie
foe-èda /ru-ughis
tùrpiter / fòllica-àntibus.
8
I
sàtiri
invece, son quasi graziosi di viso, che hanno liscio e senza rughe...
però sono troppo irrequieti: sempre a gesticolare e a far versacci:
yerk,
yerk, yerk!
Sono con evidenza, pur sempre pronti al còito, come i Sàtiri
fiabeschi dei Pagani... perciò il Greco (che ne vide in quelle
Scimmie) le chiamò satyròi.
9
Infine
le pulcrò-pile,
che sono assai diverse da tutte l'altre Scimmie. Hanno coda folta e
bella, come nella Volpe (però non ci s'aggrappano alle piante, per
non sciuparla); hanno poi, fluente barba (che a modo loro, tengono
curata). Perciò il Greco, del suo "bello" (kalòs)
e
del suo "capello" (trikòs),
fece
il Nome di callì-trica.
E
il Latino (di par suo) fece pulcrò-pila...
dunque
Voi: "belli-capelli".
Del
resto, è brutta in faccia,
per
sue consuete rughe: fà-acie
foe-èda /ru-ughis
tùrpiter / fòllica-àntibus.
// AaMmmmENnnnn!
0
Da
li studi a li Stalletti, del Teatro alle Scale di Porchiano, Vi
abbiamo trasmesso: La
Scimmia di Isidoro.
Testo tratto (e contraffatto) da le "Etim-orìgini",
scritte
nel Secolo 7° da Isidoro di Siviglia, Vescovo, Santo e Patrono di
ìnternet. [Sanctus
Isidorus, Hispaliènsis Epìscopus. Etimologìae sive Orìgines,
Liber XII De Animàlibus, Caput II De Bèstiis, Versus XXX ad XXXIII
(de sìmiis).]
Prossimamente,
nuove meraviglie, dal fantastico bestiario di Isidoro di Siviglia. E
se questa v'è piaciuta, diffondetela! Grazie!
CC
- NO COPYRIGHT - Luciano Ghersi, Porchiano dM. 11/2023
Da
li Studi a li Stalletti, del Teatro alle Scale di Porchiano
e
da l'enciclopedia, più antica d'Europa,
trasmettiamo
allegramente:
[Sipario
via, Scenda dondola]
La
Pantera di Isidoro
[Numeri]
1
La
Pantera è molto amica ed affettuosa, con tutte l'altre belve,
excepto
dracone:
eccetto il Drago, che nessuna, lo sopporta.
Il
Nome di Pantera, per i Greci, fu maschile: pant-èros,
che sarebbe "tutto amore"... e pure da pan
tHèrion,
che sarebbe "di tutte le belve"... ed ancora, da pan
tèreo,
che sarebbe "tutto conservo".
Essa
infatti, quando caccia, conserva tutta quanta la sua preda, per
consumarla insieme, con tutte le altre belve (eccetto il Drago, che
nessuna lo sopporta). Così le invita a pranzo, con dei ruggiti
convenzionali (ma ignoti a tutti i draghi): ra
ràaa, ra ràaa, ra ràaa.
2
La
Pantera è una gran belva, che non si mimetizza con la selva: per la
sua pelliccia gialla, che ha come dipinta con minuscoli cerchi:
minùtis
orbìculis super-picta.
Quei
cerchietti ne spiccano sgargianti, vivaci come occhi... e quei
barbari dei Galli (ignoranti anche di Greco) la chiamarono ossellò,
come a dirle..."occhielluta".
Per
quegli occhi bianchi o neri, si distinguono le due varietà di
Pantera: Bianca o Nera (rammentandosi che il manto, si mantiene
sempre giallo).
3
Bianca
con Nera, non si accoppiano tra loro quasi mai, pur riunendosi in
quei pranzi (ed in più socialità, di quelle tanto, affabili belve).
Di
conseguenza, s'incontrerà di rado, la Pantera Grigia... solo
d'occhi, si rammenti! poi-che il manto, si mantiene sempre giallo.
Invece,
la mostruosa Pantera Rosa, non è altro che idolo Pagano, quod
falsum est.
4
La
Pantera partorisce molti panterotti insieme... ma per una volta sola,
in tutta la sua vita. La ragione di ciò è manifesta, cùius
càuse raZio / mani-festa est.
Infatti
tutti quanti, i panterotti in utero, quando sian pronti a nascere, ne
odiano l'attesa, òdiUnt
tèmporum moras...
e coi loro artigli aguzzi, raschiano tutto, l'utero da dentro!
Per-ciò
la madre precipita il parto: per quell'insopportabile dolore... e
così, l'innocente Pantera, patirebbe ingiustamente, la pena di Eva:
in
dolore pàries fìlios,
secondo Genesi,
Terzo e Diciassesto.
5
Partorisce
con dolore (secondo il Vecchio Plinio) non soltanto la Donna o la
Pantera, perché qualsiasi bestia fornita di artigli, riprodurrebbe
dei feti artigliuti... e per la Ragione poi, di Analogia tra artiglio
e becco: similmente, i nascituri degli Uccelli, si rompono col becco,
il guscio dell'Ovo.
In
seguito al tremendo raschiamento, tutto l'utero pan-tèrico, si
ricopre di callose cicatrici. Così l'utero è privato del suo muco
naturale, né vi aderisce più, seme di maschio... che sempre
fuori-esce inutilmente, semen
inrìtum rèsilit.
6
Del
resto la Pantera, se la cava molto meglio che la Vipera: perché dal
violento parto, la nostra sopravvive... e continua ad accoppiarsi.
Mentre invece, la povera Vipera (e il suo Vìpero, dapprima)... ma
per questi Vi rimando al mio Video
/ De
Serpèntibus
//A-a-a-a-a-men!
[Sipario]
Prossimamente,
su questo stesso palco, qualche nuova meraviglia, dal fantastico
bestiario...