Teatro alle Scale di Porchiano

Porchiano del Monte, di Amelia TR, non quello di Todi PG. Teatro all'aperto con estensioni al bosco. Dedicato a Iacopone da Todi. Spettacoli, edizioni e divulgazioni del Poetone Iacopone ma anche del Poetino Angelo Pii e Divina Corriera di Buddha Bus. Artisti e non artisti benvenuti ad esibirsi .

Wednesday, June 26, 2019

Nota a NOVISSIMA

Cantà )+( Davide 2019

Nella mia “RESCRIZIONE NOVISSIMA, sempre ad uso orale e mai definitiva” del poema di Angelo Pii (Storia di David-e Lazzaretti Profeta), oltre all'edizione a stampa 1965, ho potuto utilizzare la trascrizione recentissima e quasi integrale di Mauro Chiappini. Entrambe le versioni hanno per fonte la copia dell’Autografo Pii, realizzata a suo tempo da Turpino Chiappini per l'edizione “Stampa”. Pur considerate entrambe variamente infedeli, in qualche luogo si correggono a vicenda.
Prezioso mi fu Mauro in 1008, ove si canta il primitivo sepolcro del Lazzaretti in Santa Fiora. La Stampa qui recava:“Ivo è il car nome” inducendomi prima a correggere in “vivo è il car’ nome”… Mauro invece restituisce: “Ivi è il carnamecioè le spoglie mortali del Lazzaretti… al cui odore si radunerà l’equile, forse “le aquile” o i Labari aquilati o nel complesso, le varie Legioni dei Giusti (equi). Ancor meglio: tutt’insieme nel commisto, qual è il Senso poetico del Pii… che sorge improvviso per grazia speciale (833.4).

In 948, tra le Leggi declamate alle Aiole da Davide nell’ultimo giorno, leggiamo di Stampa:
ed’ogni cittadin mostri il suo rango
cioè, per quello che in se stesso indìa,
poiché non addivien, dal rangio tango,
ma dalla dietà semplice e schietta,
Invece di Mauro:
Ed’ogni cittadin mostri il suo rango,
Cioè, per quello che in se stesso il sia,
Poiché non addivien, dal rango al tango,
ma dalla Deità semplice e schietta,
Qui poco ne soccorre l’Imperiuzzi (in Storia di DL Profeta di Arcidosso), il cui sedicente Articolo 21 del Codice recita invece: “Ogni cittadino deve presentarsi in pubblico per quello che è, poiché due sono le tinte, cioè il bianco e il nero, simbolo della vita e della morte.” Ma ove ne fosse mai, il Testo originale del Codice pare Mistero dell’Uomo del Mistero (il Lazzaretti stesso, Pii 178.8).
In questo, qualunque il Testo fosse, scelsi la versione in Stampa, a parte la dietà (che può ben esserci in Turpino e Pii, quale forma popolare di “deità”), confortato dall’ipotesi che il suo rangio tango, non significhi altro che “Orango Utang”: per cantarci che l’Umano non non proviene (addivien) da una Scimmia (come sostenne il Darwin) bensì è “in-Diato” cioè creato con anima divina. La quale fu già dichiarata impeccabile in 743.7 (giusta l’Articolo 14° del Simbolo o Credo giuris)+(davidico, nel quale riemerge un pervicace dogma di Marguerite Porete, già arsa viva da ben cinque secoli). Ma tornando a Novissima:
- Ed ogni Cittadìn' mostri il suo rango:
cioè per Quello che, in sé stesso, in-Dìa.
Poiché non addivien' dal 'Rangi’ Otango
ma dalla De-ità semplice e schietta:

Da parte mia, non posso risalire oltre perché mi si nega ogni accesso diretto all'antìgrafo Turpino. Per altro, anch’esso può ben essere infedele rispetto alla sua fonte, che l’introvabile Autografo Pii. Cito soltanto il caso in 289,4-8. Qui il Pii ci spiega per quale miracolo San Pietro ed Arcangelo Michele ricondussero Davide alla grotta di Sant'Angelo in Sabina, attraverso il "pietrato muro"(in 288). Opportunamente citati due precedenti biblici (Cristo risorto che, secondo Giovanni, entrò tra i suoi discepoli a porte chiuse; uscì dal muro la prodigiosa mano che, secondo Daniele, scrisse sul muro l’infame destino di Re Baldassàr, non dai Magi), il Poeta ne conclude:
ma chi, per Fede vagilla e tentenna
non trova l'apertura a suo piacere
Segue di Stampa:
e cerco Soddomista a cosa latte
non entra più per l'uscio né per gratte.
Segue di Mauro:
E carco Soddomista à cose lotte,
Non entra più per l'uscio ne per grotte.
Qui Mauro ben corregge "latte-gratte" in "lotte-grotte", consigliato dalla "notte" in rima successiva. Quanto al suo "carco" può ben essere in Turpino (come “carico”... di peccati) ma meglio il Pii (biblicamente ancora), avrebbe scritto "cèco", riguardo al prodigioso accècamento che (secondo Genesi) impedì ai perversi abitanti di Sodoma di forzar l'uscio di casa a Lot, per stuprarvi i due angelici Ospiti. Quanto al prima "cose/cosa", può ben darsi che il Pii scrivesse meglio "casa" e poi, "lotte" ovviamente per "Lot". In sostanza: a Casa Lot, qual casale toscano che pigli nome dal casato proprietario.
Dunque secondo me:
E cieco Soddomista, a Casa Lotte,
non entra più per l'uscio... ne per grotte!

L'autografo del Pii è dato per distrutto da Mauro Chiappini ma il Goretti nega ciò recisamente e lo dà per certo in custodia di Eredi. I quali, per mia ipotesi maligna, lo dichiarino disperso per non consegnarlo all’Archivio Giuris)+(davidico, che è affidato a Mauro, e neppure a quell’altro dell’Istituto D)+(L. Chi lo sa?… sia ulteriore mistero, intorno al controverso Uomo del Mistero. Comunque ne sia dell’Autografo, dall’Orale allo Scritto, lo stesso Poeta può facilmente incorrere in normalizzazioni lessicali più o meno consce. Ad esempio, molti suoi versi scritti sarebbero in-cantabili senza premettere " i' " a nome proprio, qual è invece accorpato a Maiuscola in 614.8: lo trovò e disse all'Itaramelli (il/i' Taramelli).
Autocensure analoghe per "non" che foneticamente varrebbe "no' / n'", "Diritto" per "dritto", "Spirito" per "spirto" eccetera. Si obbietti che il canto d’ottava tradizionale può bene fraseggiarsi e recitarsi oltre il verso endecasillabo… tutto ciò non mi riguarda perché canto a modo mio (non direi colto perché non l’appresi mai, né di scuola né di palco). E così ne re-scrivo a copione, sempre in via provvisoria ed arbitraria ma spero non invano.
Nella mia RESCRIZIONE NOVISSIMA, ho eliminato ogni segno diacritico già adottato in precedenza (parentesi tonde e quadre, _ lineetta bassa, dieresi). Ho semplificato pure la mia eccessiva punteggiatura ed ho inserito spazi di pausa tra le parole... tutto per il conclamato “uso orale”. Segnalo soltanto in corsivo, ove possibile, le arbitrarie modifiche. Non ho incluso le fluviali o puntuali Note precedenti, perché in parte contraddicono Novissima.

Quanto all’Orale, Cantà )+( Davide 2019 accade di norma ogni sabato estivo alle ore 18, in Teatro alle Scale di Porchiano (accesso a offerta libera). Tranne a ciò, la vigilia di ogni prima domenica mensile, quando si canta all’Eremo di Monte Labbro, com’è di tradizione giuris)+(davidica. Più raramente anche, alla Grotta-Rupe di Montorio Romano (presso Fara Sabina), ove fu il primo ritiro ed epifania di Davide. Per la Feria d’Agosto... si vedrà a tempo a luoco (669.8, 695.1, 747.8, 939.8).






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