Lauda 45 "Misògina", canticchiata
IN SOSTANZA, Iacopone qui ricorre alla più classica misoginia: dalla Bibbia ai padri della Chiesa ed ulteriori autori. Peggio che "danno", chi dice <donna> dice "dannazione"... dell'anima all'Inferno e lo ripeterà per ben 6 volte (cifra di Cabala per Diavolo & Donna). Di novità, si propone che la donna sarebbe peggio del Basilisco: mitologico serpente (poi segnàcolo di Satana), che uccide con lo sguardo ("veduta, viso, aspetto"). Il ben cólto Iacopone qui continua riciclando e ribaltando "cristianamente", temi e termini correnti nei poeti (a lui co-evi) dell'amor cortese, incluso l'erotico sguardo del Basilisco (che era sfuggito a padri della Chiesa ed ulteriori autori).
Qui si esibisce inoltre, una estrema competenza di cosmesi femminile, forse retaggio di antica (e coniugale) mondanità del Poeta. Che dopo fatto frate, si guardò bene da frequentare donne (e, non essendo prete, neppur ne confessava) ma ne rammentò ogni trucco: belletti, fondotinta, peeling ("scòrteco"), decolorazione ("lavatura"), rigonfio ed estensione posticcia dei capelli... tacchi alti (di sughero: "li suvarati").
Oltre alla lussuria erotica, il Poetone depreca la moda ("aparato") di lusso eccessivo (che all'epoca, sarebbe pur fuori legge). Infine, oltre la vista, letale per l'udito è la lingua mortalmente velenosa delle Donne, che colpisce dritta al cuore ("corata"). Mentre al contrario, dopo le sanguinose botte maritali ("férete", 23), la lauda "Misògina" si conclude con un efferato donnicìdio domestico, perpetrato da marito "padre incerto", reso impotente pure, "d'ogni vena" (63-66).
PER LA FORMA come sempre, il Poetone, si inventa o ricorre alla lingua più volgare (in senso bono e cioè "popolare"), di ortografia fantastica e di sintassi stenografica. Egli qui inoltre, aggrava la sua prediletta povertà di linguaggio, ripetendo senza tregua le medesime parole e poco variando nei giri di frase... Si ridonda, si ridonda ma ciò che appare meglio ed è ancor più interessante, è la musicalità delle scelte foniche (o fonetiche, non so).
PER SAPERNE DI PIU'. Accettabile parafrasi moderna in: "IdT, Laude" a cura di Luigi Maria Reale, EFFE, S. Sisto di Perugia 2006. Copiosa disamina di Enzo Rabboni su: AA. VV. "Iacopone Poeta" Bulzoni 2007. Più breve in: "IdT, Laude" a cura di Matteo Leonardi, Olschki 2010.